Cari amici, colleghi, colleghe, signore e signori
Si sono compiuti quest'anno i 100 anni dalla fondazione dell'ILO, e questa è l'occasione per fare una valutazione obiettiva dalla prospettiva della classe lavoratrice mondiale, per trarre le vere conclusioni dal punto di vista del movimento sindacale militante e valutare i risultati.
Riteniamo che la storia dell'ILO sia possa dividere in due periodi principali, dalla sua fondazione fino al 1990 e dal 1990 ad oggi.
Nel primo periodo ha svolto in generale un ruolo positivo e spesso ha funzionato come strumento di protezione dei diritti dei lavoratori. Le correlazioni internazionali hanno beneficiato e sostenuto il ruolo dell'ILO, con il ruolo decisivo dell'Unione Sovietica, della Repubblica Popolare Cinese, di molti altri paesi socialisti e del movimento dei Paesi non allineati. Queste correlazioni favorevoli avevano al loro fianco un importante alleato, il movimento sindacale militante, con il ruolo guida, all'epoca, della Federazione Sindacale Mondiale. Avevano dalla loro parte le grandi lotte di classe di tutti i lavoratori.
I successi nella realizzazione di risultati notevoli come: accordi di contrattazione collettiva, sicurezza sociale, spesa sociale, migliori salari e condizioni lavorative delle donne lavoratrici, orario di lavoro, aumento dei salari, progresso delle libertà democratiche e sindacali, sono il risultato di queste circostanze. I sindacati sono stati istituiti in ogni angolo del pianeta.
Non importa quanto inchiostro venga versato dai moderni calunniatori, la verità splenderà sempre.
A seguito dei rovesciamenti del 1989-1991 e dei cambiamenti avvenuti, anche la situazione e il ruolo dell'ILO, così come di tutte le Organizzazioni Internazionali, sono cambiati.
In questi giorni qui, nella Conferenza annuale, sono arrivati ministri, primi ministri, hanno usato grandi parole, promesse vuote, e hanno cercato di presentare un'immagine di una realtà virtuale.
Prima del 1990, i datori di lavoro non volevano saperne dell'ILO. Ora lo considerano loro alleato e amico. Perché? Ognuno dovrebbe pensarci e darsi una risposta.
Ma qualunque cosa dicano alcune persone, la verità è nei posti di lavoro, dove i lavoratori soffrono la violenza dello stato e l’autoritarismo, disoccupazione e licenziamenti, lavoro nero, privatizzazioni, povertà e barbarie capitalistiche.
La verità è nel Mediterraneo, dove madri e bambini annegano nel tentativo di sfuggire all'aggressione imperialista.
Questo quadro è anche il risultato del ruolo svolto dall'ILO e della situazione attuale all'interno dei vertici del movimento sindacale.
Dal 1960 continua il blocco contro Cuba. Che cosa hanno fatto le Organizzazioni Internazionali?
A Soma, in Turchia, il 13 maggio 2014, 301 lavoratori sono stati uccisi. Che cosa hanno fatto le Organizzazioni Internazionali?
Nella fabbrica di Rana Plaza, in Bangladesh, il 24 aprile 2013, sono state uccise 1.132 ragazze e donne. Che cosa ha fatto l'ILO?
In Colombia, negli ultimi tre anni, sono stati assassinati 600 militanti sindacali. Chi è stato punito per questi crimini?
In Cile il governo mina con metodi antidemocratici il funzionamento indipendente della CAT. Che cosa ha fatto l'Ufficio responsabile dell'ILO?
Che cosa hanno fatto le Organizzazioni internazionali per proteggere i lavoratori di Palestina, Siria, Iraq, Yemen dagli imperialisti? Solo parole. Questo è il quadro.
Oggi, i capi di stato vengono qui e ci dicono che il nero è bianco. Macron, che attacca e picchia i manifestanti, che licenzia 1.000 lavoratori della Centrale a carbone di Gardanne, il cui deputato del suo partito, Mohamed Laqhila minaccia di chiudere il funzionamento del Trade Union Centre della UD CGT 13, è venuto qui qualche giorno fa e ci ha presentato una realtà falsa.
Sia il Presidente Macron che la Cancelliera Merkel vedono oggi l’ILO come uno strumento ideologico a favore delle loro politiche.
Questa è la verità. Questo è il quadro reale. Allo stesso tempo, rafforzano il fenomeno del neofascismo e della xenofobia con le loro politiche contro i lavoratori.
Solo i lavoratori di oggi possono e devono cambiare questa situazione, con le loro lotte unitarie e di classe. Rafforzando i sindacati alla base. Rafforzando la democrazia sindacale.
La speranza è nelle nostre lotte.
Ginevra
18 giugno 2019