(111/20) Ieri pomeriggio si è tenuto il primo incontro sindacale in presenza dopo il lungo periodo di lockdown. E’ stato utilizzato un sistema misto: chi in presenza e chi in collegamento telefonico. La USB ha voluto fortemente il ripristino degli incontri in presenza poiché non è accettabile che si chieda ai lavoratori di tornare in ufficio mentre i loro rappresentanti se ne stanno comodamente collegati da casa. Il sindacato come lo intendiamo noi non è fatto di privilegi e tornaconto personale ma sacrificio e spirito di servizio.
All’ordine del giorno della riunione le istanze di assegnazione temporanea presentate dal personale INPS. La direttrice centrale risorse umane ha elencato le diverse casistiche e quantificato il numero degli interessati. Al momento la situazione è questa:
- 143 domande art. 42 bis D. Lgs. 151/2001 aggiunto dall’art. 3, co. 105 Legge 24 dicembre 2003 n. 350 e ulteriormente modificato dall’art. 14, co. 7, Legge 7 agosto 2015 n. 124: accolte 81, in attesa 62;
- 138 domande art. 33 Legge 5 febbraio 1992 n.104: accolte 38, in attesa 100;
- 67 domande con varie casistiche: accolte 6, in attesa 61.
Mentre tutti gli altri sindacati si sono limitati a sostenere che il numero complessivo delle domande non incide in modo significativo sulla totalità del personale, anche se in maggioranza sarebbero spostamenti in uscita dalle regioni del nord, nel nostro intervento abbiamo provato ad allargare il ragionamento a tutto il personale dell’Istituto ribaltando il punto di partenza. Abbiamo sostenuto, con semplicità e buon senso, che se si facesse una ricognizione sul territorio nazionale su quanti lavoratori dell’INPS siano disposti a rientrare in presenza negli uffici a tempo pieno, probabilmente si scoprirebbe che non ci sia bisogno di obbligare al rientro parziale chi vuole continuare ad operare in smart working e, di conseguenza, si risolverebbe anche il problema dei colleghi che hanno richiesto l’assegnazione temporanea, che potrebbero così continuare a lavorare dal proprio domicilio, tenendo conto che almeno fino al 15 ottobre proseguirà l’emergenza sanitaria e che la situazione pandemica continua ad essere allarmante.
Forse c’era troppo buon senso nei nostri ragionamenti, forse c’è un pregiudizio nei nostri confronti, sicuramente dagli altri sindacati che non hanno sostenuto le nostre tesi, fatto sta che la direttrice centrale risorse umane si è rifiutata di prendere in considerazione la nostra proposta. In altre amministrazioni pubbliche c’è una diversa sensibilità e ci si sta muovendo proprio nella direzione proposta dalla USB dell’INPS. Il capo del personale dell’Istituto è pronto ad accordare l’assegnazione temporanea al personale che ha presentato istanza in base all’art. 42 bis (genitori di figli minori di 3 anni) e alla L. 104 relativamente a genitori di figli minori, mentre sul resto delle istanze ha manifestato forti perplessità. Sull’argomento ci dovrebbe essere un aggiornamento nei prossimi giorni. Da parte nostra auspichiamo che l’amministrazione si mostri più ricettiva rispetto ai segnali che sono arrivati nelle ultime settimane: la USB si sforza di collaborare nella ricerca di soluzioni che guardino sia agli interessi dei lavoratori e sia alle esigenze dell’Istituto, ma è desolante scoprire che forse sarebbe più produttivo parlare ad un muro piuttosto che a chi governa la Tecnostruttura dell’INPS.
PASSAGGI DI AREA
Il mistero della mancata protocollazione delle domande di partecipazione alle selezioni per i passaggi alle Aree B e C in scadenza lo scorso 11 settembre non è stato risolto del tutto. E’ stato riferito che gli uffici centrali hanno preferito attivare un protocollo finale delle domande, evitando di protocollare le singole istanze man mano che venivano presentate, così da dare ai lavoratori interessati la possibilità di modificare la domanda fino all’ultimo senza il bisogno di protocollare più volte l’istanza. I ritardi sarebbero ora dovuti alla direzione centrale informatica che sta procedendo alla protocollazione. Ci è stato assicurato che tutto è tracciato, come a dire che a nessuno venga in mente di sostenere che sono state fatte “pastette”. Resta il fatto che l’assegnazione di un numero di protocollo all’atto della presentazione della domanda a nostro avviso sarebbe stata la modalità operativa migliore e trasparente.
In merito ai tempi di espletamento delle prove selettive non è stata fornita alcuna informazione, ma tra le caratteristiche di questo nuovo corso delle relazioni sindacali all’INPS c’è anche il fatto che si mostra molta insofferenza verso argomenti che non sono all’ordine del giorno e gli argomenti sono scelti dall’amministrazione. Mentre gli altri sindacati stanno a guardare, un po’ come le stelle del romanzo di Cronin, noi non abbandoniamo la trincea e resistiamo metro per metro all’ancien regime dell’INPS mascherato di falso progressismo.