Un contratto di lavoro che ci fa lavorare di più, riposare poco e vivere meno.
Un turno disumano con nastri lavorativi da 10 ore, sestine con alzatacce-notti ripetute, riposo settimanale variabile che rende impossibile organizzare il proprio tempo libero.
È surreale che l'azienda ci sottoponga ai test antidopping per poi mandarci in giro ubriachi di sonno.
Un sistema pensionistico barbaro che ha elevato a 67 anni l'età pensionabile ignorando che chi lavora su turni aciclici è soggetto ad invecchiamento precoce con una aspettativa di vita media di 64 anni. A questi ritmi e col progressivo peggioramento dei turni ma chi ci arriva ai 67 anni?? Il tutto senza neanche la tutela dell'articolo 18.
Un sindacato complice coi disegni aziendali di smantellamento del trasporto ferroviario e con l'attaco più generale ai diritti dei lavoratori. Una casta sulla cui pelle non ricadono le porcate firmate, incollata alle poltrone in difesa dei propri privilegi e che senza alcun mandato ci ha peggiorato le ferie estive e ora vorrebbe pure concordare le flessibilità.
Come se non bastasse siamo alla vigilia della gara d'appalto per la gestione del trasporto regionale: il nostro futuro in termini di tenuta occupazionale, economica e di salvaguardia dei diritti è messo pesantemente in discussione; non è un caso se l'Emilia Romagna è la prima regione a liberalizzare il trasporto.
Per contrastare queste scelte l'unica strada è mettere insieme le nostre capacità, intelligenze, forze. Da soli e divisi di fronte all'azienda che può contare su enormi risorse, siamo niente; uniti siamo una forza! Senza CT e PdM i treni non vanno, facciamo pesare la nostra forza per strappare condizioni di lavoro e di vita umane.
La commissione di garanzia ci ha costretti ad anticipare di una settimana lo sciopero. Dobbiamo ringraziare per questi cambiamenti L'ORSA, FILT, FIT, UILT, UGL E FAST che grazie ad una tecnica di occupazione esclusiva delle caselle mirano ad impedire gli scioperi indetti dai lavoratori e per i lavoratori.