La nostra organizzazione sindacale ha sempre affermato nettamente la propria contrarietà alla certificazione verde, il cd. Green Pass, che, lungi dall’essere una misura di prevenzione sanitaria, è un dispositivo sbagliato, discriminatorio
e lesivo verso tutti i lavoratori. Inoltre il green pass versione base ha rappresentato fino ad oggi un gravissimo attacco alle condizioni di vita dei lavoratori che hanno legittimamente scelto di non sottoporsi al vaccino: stipendi tra i più bassi in Europa da cui detrarre 180 euro al mese.
Un bel regalo del governo Draghi soprattutto per le famiglie monoreddito.
Ma le vessazioni non potevano ancora terminare: dal 15 febbraio i lavoratori over 50 saranno costretti, per accedere al luogo di lavoro, a mostrare il supergreen pass, cioè unicamente quello rilasciato a seguito di somministrazione di vaccino oppure guarigione da covid 19.
Coloro che non osserveranno il diktat del governo saranno considerati assenti ingiustificati e sospesi dallo stipendio. Il nostro è l’unico paese in Europa dove viene applicata una misura di tale gravità, con buona pace della Costituzione repubblicana e con la complicità pressoché generalizzata del mondo politico, sindacale, culturale e dell’informazione.
VOGLIAMO RICORDARLO: in questi difficili mesi siamo stati l’unica sigla sindacale operante nel Ministero dell’Interno che si è battuta denunciando costantemente le storture, le ingiustizie, le vessazioni, i comportamenti punitivi derivanti dall’applicazione ferrea delle normative sul Green pass.
- Abbiamo costantemente evidenziato e sostenuto la necessità di effettuare tamponi al personale, vaccinato o meno, ai fini della sicurezza nei posti di lavoro, ovviamente a spese dell’amministrazione.
- Abbiamo protestato contro le sopraffazioni avvenute in varie situazioni, come nella Prefettura di Bari e Torino, dove si pretendeva illegittimamente il green pass anche per effettuare lavoro agile da casa.
- Abbiamo affermato chiaramente che i colleghi non possono essere obbligati a trasformarsi in “controllori di green pass” visto che non si tratta di obbligo contrattuale.
- Abbiamo reagito quando in alcune situazioni si violava qualsiasi normativa sulla privacy chiedendo ai lavoratori la copia cartacea del green pass, oppure si commettevano illegittimità nei controlli della certificazione verde.
USB Interno è stata l’unica sigla sindacale che in solitudine, durante l’incontro in presenza del 15 novembre 2021 con il Ministro Lamorgese, ha espresso fermamente tutta sua contrarietà riguardo la certificazione verde.
Adesso si è giunti a un punto di non ritorno.
Il Governo ha deliberatamente scelto di usare le maniere forti verso coloro che ritengono di non doversi sottoporre alla inoculazione dei vaccini antiCovid, nonostante lo stesso TAR del Lazio si sia pronunciato in alcune occasioni in favore dei lavoratori sospesi dallo stipendio in altri comparti.
Il Green pass nella versione rafforzata assume sempre più la caratteristica di uno strumento per il controllo e il disciplinamento sociale, e consolida sempre più l’idea che la gestione governativa, talvolta autoritaria, talvolta dai tratti schizofrenici, della pandemia, abbia obiettivi che poco hanno a che vedere con la situazione sanitaria e molto con gli assetti presenti e futuri del potere sistemico politico, padronale, economico e finanziario del nostro paese.
Lo diciamo con grande determinazione: siamo fermamente solidali con tutti i colleghi, lavoratori e lavoratrici, che rischieranno dal 15 febbraio la sospensione dallo stipendio.
Così come siamo solidali con i lavoratori che dovranno fronteggiare situazioni complesse in caso di assenza dei colleghi considerati assenti ingiustificati.
Non chiediamo, come sta facendo in queste ore qualche sigla sindacale mossa dalla grancassa della campagna elettorale RSU, il ritiro di alcun decreto del governo Draghi, bensì saremo al fianco dei lavoratori e lavoratrici colpiti da questi provvedimenti, con le modalità che di volta in volta saranno più opportune.
Ma soprattutto vogliamo affermare che questo deve essere il momento dell’unità:
- NESSUNA DIVISIONE E OSTILITÀ TRA LAVORATORI VACCINATI E NON VACCINATI! NON CADIAMO NELLA TRAPPOLA GOVERNATIVA! L’AVVERSARIO E’ LO STESSO. AL MOMENTO OPPORTUNO IL GOVERNO DRAGHI NON SI MOSTRERA’ RICONOSCENTE E TENERO CON CHI HA SCELTO DI VACCINARSI!
- NO AL GREEN PASS IN VERSIONE BASE E RAFFORZATA!
- VIGILANZA SULLA CORRETTA APPLICAZIONE DELLE NORME IN MERITO ALLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E AI PROTOCOLLI DI SICUREZZA!
Non dimenticheremo quello che è avvenuto in questi due anni di pandemia e quello che ancora dovrà avvenire.
Ricorderemo l’assordante silenzio dei sindacati complici del governo Draghi.
Ci auguriamo che i lavoratori sappiano fare altrettanto e voltare finalmente pagina.
USB PI - Coordinamento Ministero Interno