La direzione dell’Enasarco ha già pronto il piano di vendita del patrimonio immobiliare. L’ha illustrato nei giorni scorsi al Sindaco Alemanno – prima della formale approvazione del C.d.A. della Fondazione- e non agli inquilini. 17mila alloggi per un valore di 3 miliardi circa di euro. Nell’affare sono direttamente coinvolte le banche, prima fra tutte la Bnl-Bnp Paribas. Il tempo previsto per la dismissione, tra i 3 e i 5 anni.
Dopo i primi confronti con il management Enasarco, dai quali l’AS.I.A.- Rdb è stata esclusa, non è per niente chiaro come funzionerà la vendita e come si agirà per le tutele di chi non potrà acquistare. Si comprende però molto bene l’entità degli interessi in gioco soprattutto leggendo che le plusvalenze che la Fondazione Enasarco vuole ricavare dalla vendita si aggirano intorno ad 1 miliardo e mezzo di euro. A conferma di tutto ciò leggiamo le dichiarazioni sul sito Enasarco che la vendita verrà effettuata a prezzi di mercato e senza sconti.
Per realizzare questo obiettivo vogliono costringere quanti più inquilini all’acquisto, mentre l’invenduto sarà ceduto alle banche o ad altri investitori in grado di sostenere la spesa.
Sappiamo di inquilini eccellenti ma conosciamo anche la situazione della maggioranza dei residenti nelle case Enasarco, moltissimi arrivano a malapena ai 1500 euro mensili di reddito. Quanti potranno comprare? E le condizioni di acquisto sono così vantaggiose come vengono dipinte?
Questa gigantesca opera di dismissione si inserisce in un panorama alloggiativo della città di Roma devastato da un’emergenza evidente, la funzione calmieratrice degli alloggi degli enti viene continuamente offesa da questi processi di vendita dettati dalle necessità gestionali e di cassa di manager coinvolti in numerose inchieste giudiziarie.
Queste scelte trovano la complicità dei sindacati confederali, già impegnati in una martellante campagna di raccolta di adesioni, che non mobilitano gli inquilini per fare chiarezza sul piano di dismissione dell’Enasarco e per impedire un’ulteriore speculazione ai danni di decine di migliaia di famiglie.
Dobbiamo affrontare subito la situazione e con molta decisione. Siamo indisponibili ad una cessione del patrimonio Enasarco senza un tavolo di confronto cittadino che veda presenti le istituzioni (Regione Lazio e Comune di Roma), i sindacati e i comitati degli inquilini. Questo tavolo va convocato subito coinvolgendo anche i municipi.
Il governo e le amministrazioni locali non possono rimanere estranee a questi eventi destinati a segnare il futuro di numerosi/e uomini e donne di questa città.
Chiediamo la convocazione di un tavolo inter-istituzionale (Prefetto, Regione, Comune e Municipi) con la partecipazione di tutti i sindacati, non solo quelli di comodo, dei comitati inquilini e della Fondazione per predisporre gli strumenti necessari a tutelare tutti gli inquilini dell’Enasarco.
Per preparare una piattaforma e per costituire i comitati degli inquilini
VENERDI’ 4 LUGLIO alle ore 18,00
ASSEMBLEA
In via del Mar Rosso, 165