A 50 anni dall’approvazione dello statuto dei lavoratori non potevamo non essere in piazza
non potevamo rimanere in silenzio contro chi quello statuto ha cercato di farlo a pezzi
In questi anni, hanno smantellato i nostri diritti, conquistati con le lotte
e con le morti di centinaia di lavoratori
non dimentichiamo chi ha cancellato la divisione delle 8 ore
8 ore per lavorare
8 ore per dormire
8 ore per se stessi
costringendoci a turni di 11 ore
non dimentichiamo chi ha cancellato l’articolo 18
rendendo quasi impossibile la reintegra sul posto di lavoro anche di fronte ad un licenziamento ingiusto
hanno cercato di imbrogliarci con la crisi economica
il crac finanziario
la crisi sanitaria
e adesso con la “necessaria” ripartenza
hanno fatto grande scalpore le multe a Roma alle persone scese in strada, esasperate dai buoni pasto mai arrivati o insufficienti
quelle multe non vengono dai decreti per il coronavirus, vengono dal decreto sicurezza, voluto da salvini e approvato dal cosiddetto governo gialloverde.
la realtà è che confindustria lo vuole,
il profitto deve andare avanti
Il coronavirus è uno spartiacque non siamo più disposti ad accettare, a lavorare in nero, sfruttati, fino allo schiavismo,
a ringraziare di avere un lavoro
ci riprendiamo tutto
i diritti che ci avete tolto e quelli che non ci avete mai dato
Partiamo da oggi, partiamo da qui,
Usb è in piazza in tutta Italia, in tutti i territori, rispettando quelle misure di sicurezza che ci vengono negate nei posti di lavoro e nella vita
La ricchezza c’è e deve essere redistribuita in termini di dignità e diritti
Non verremo più uccisi dal nostro lavoro fra una pensione che non arriva mai e l’impossibilità di un controllo sulla sicurezza
Non verremo più cacciati da una casa popolare, abbandonati in mezzo ad una strada
delle teste devono cadere e non saranno più quelle dei lavoratori.
Usb Viterbo