Anche quest’anno Non Una Di Meno chiama la piazza, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per una manifestazione nazionale contro la violenza di genere e le politiche patriarcali e razziste del governo.
Un appuntamento che ha trovato nuova linfa negli ultimi 2 anni, l’ulteriore tappa di un percorso che prosegue molto partecipato sia sul piano nazionale che nelle diramazioni locali.
Quest’anno alla denuncia contro violenze e femminicidi, molestie sul lavoro, gap salariale, condizioni di maggiore precarietà e sfruttamento, tagli e privatizzazione del welfare, inaccessibilità dei consultori a causa dell’invasione degli obiettori, si somma il dato di un governo che sta portando avanti una vera e propria guerra contro le donne, le soggettività lgbtq e i migranti, attraverso misure e proposte di legge che insistono su un modello patriarcale e autoritario.
Contro le donne si scaglia il Ddl Pillon su affido e mantenimento dei figli per difendere la famiglia tradizionale e ristabilire ruoli e gerarchie di genere che negano l’autodeterminazione delle donne.
La libertà delle donne è sempre più sotto attacco di campagne fondamentaliste di criminalizzazione dell’aborto che oggi trovano spazio in ogni parte del mondo e rappresentanza nel governo. Non solo è necessario continuare a difendere con forza la 194 ma è altrettanto necessario combattere contro il Ddl Pillon che deve essere al più presto ritirato.
Contro i e le migranti si scaglia il decreto Salvini nel tentativo di creare un vero e proprio apartheid. Nessuno scrupolo nello strumentalizzare stupri e femminicidi in chiave razzista quando è chiaro che la violenza sulle donne non ha colore: è sempre violenza maschile.
Patriarcato e razzismo sono due facce della stessa medaglia e si combattono con la mobilitazione e con la solidarietà alle migranti esposte a violenze reiterate e in tutti quei luoghi di quotidiano sfruttamento.
Libertà di movimento, diritto d’asilo, cittadinanza e permesso di soggiorno senza condizioni, svincolato da lavoro, matrimonio e studio, sono parte delle soluzioni.
Il prossimo 24 novembre saremo in Piazza della Repubblica dalle ore 14 per rivendicare, ancora una volta, che le risposte al fenomeno strutturale della violenza di genere non possono essere emergenziali e repressive e che l’unica sicurezza che ci interessa è quella del diritto a servizi pubblici accessibili, al reddito sociale, a casa, lavoro e parità salariale; all’educazione scolastica, alle strutture sanitarie libere da obiettori.
Per uscire dal ricatto della violenza, della povertà e dello sfruttamento.
Unione Sindacale di Base