In quell'immane disastro 32 persone (tra cui molti bambini) perdono la vita. La procura di Lucca, che da un anno coordina l'inchiesta, ha finora iscritto nel registro degli indagati 18 persone ma sulla loro identità vige ancora il riserbo. I cittadini continuano a chiedere giustizia ,sulla vicenda aleggia anche lo spettro del "processo breve" che potrebbe veder finire in prescrizione una delle più grandi sciagure ferroviarie d'Italia.
In occasione del primo anniversario dalla strage la città si prepara a commemorare le vittime e tutte le persone segnate in maniera indelebile da questa tragedia. Le celebrazioni inizieranno alle ore 18.00 presso la sede della Croce Verde di Viareggio in via Garibaldi dove sarà inaugurato un cippo a ricordo di quanto accaduto. Successivamente la cittadinanza è invitata a recarsi presso lo stadio comunale “Dei Pini” in Darsena dove, alle ore 20.00, inizierà una cerimonia religiosa al termine della quale si avvierà un corteo-fiaccolata che raggiungerà i luoghi del disastro, per un momento di raccoglimento proprio all’orario del disastro. Come richiesto dai comitati delle vittime, non ci saranno interventi da parte di politici (l'unico a parlare sarà brevemente il sindaco Lunardini) ma i protagonisti dovranno essere solo le voci di chi ha vissuto il disastro sulla propria pelle e, man mano che il corteo si avvicinerà a via Ponchielli, un rigoroso e rispettoso silenzio.
Al riguardo il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha fatto sapere con una lettera pubblica che non parteciperà alle cerimonie. Il politico toscano lo ha deciso dopo aver saputo che i Comitati dei familiari delle vittime avevano definito la sua presenza e quella eventuale dei rappresentanti delle Ferrovie «sgradita». Così ha scritto al sindaco Luca Lunardini: «Avevo accolto volentieri il Suo invito alla giornata commemorativa. E doverosamente era mia intenzione parteciparvi in rappresentanza del Governo. Mio malgrado e pur con la coscienza assolutamente tranquilla riguardo ai rilievi che mi vengono mossi, devo tener conto dell'avviso contrario alla mia presenza manifestato da un comitato, seppur minoritario, delle famiglie delle vittime e, pertanto, non sarò presente, nel rispetto di tale valutazione. Non voglio essere motivo di divisione né di turbamento»
I comitati dei familiari ritengono il ministro «un sostenitore dell'ad di Ferrovie Mauro Moretti», primo bersaglio delle loro critiche.