L’USB, insieme alle altre organizzazioni sindacali di classe della FSM- WFTU (Federazione Sindacale Mondiale), ha aderito alla giornata della terra Palestinese, in continuità con la solidarietà internazionalista verso il popolo palestinese le sue associazioni sindacali e l’Organizzazione per liberazione della Palestina.
Il 30 marzo del 76 ricorre il 41° anniversario dell’eccidio perpetrato dall’esercito israeliano. Quel giorno le organizzazioni palestinesi e le istituzioni locali avevano chiamato una grande mobilitazione per protestare contro la decisione israeliana di espropriare 20 dunum (20 ettari) di terra dei villaggi palestinesi di Sakhnin, Arraba, Deir Hanna, Tur'an, Tamra, e Kabul per destinarla ad uso pubblico. Successivamente quella terra rubata fu utilizzata per costruire delle colonie sioniste e dei presidi militari. Il 30 marzo di quarantuno anni fa, migliaia di palestinesi sfidarono il coprifuoco dell’esercito occupante con uno sciopero generale, numerosi cortei e una mobilitazione che superò la Palestina storica e arrivò fino ai campi palestinesi in Libano. La risposta che ebbe quella straordinaria protesta popolare è la stessa che continuano a ricevere i palestinesi da parte dello stato israeliano: pallottole, arresti e furto di terra. Quel giorno morirono sei civili palestinesi tra queste tre donne.
Il 2016, per i palestinesi si è confermato un anno di occupazione durissima, le cifre parlano di 111 palestinesi uccisi, di questi trentuno sono minorenni di cui dieci ragazze, a questo si aggiunge il numero considerevole di 7000 prigionieri politici ( 450 sono minori e 150 minori di sedici anni).Figli di una resistenza popolare che si oppone, alla confisca delle terre, ben 6700 ettari nel solo 2015 con oltre 15000 ulivi e alberi sradicati.
Mentre al 61% delle famiglie palestinesi viene negato il diritto a una casa, il governo Israeliano solo nel 2015 ha demolito 700 case palestinesi e consentito la costruzione di 1.600 moduli abitativi nelle colonie e ne ha annunciati altri 4500 per i prossimi anni.
La società palestinese continua a essere strangolata dall’apartheid israeliano, che colpisce l’indipendenza economica, commerciale, idrica, energetica palestinese. Le scelte di Tel Aviv rendono complessa e difficoltosa la costruzione e la gestione delle infrastrutture quelle comprese sanitarie. Un vero e proprio strangolamento, che in ambito economico produce un altissimo tasso di disoccupazione, tanto che i lavoratori palestinesi sono costretti a tragitti estenuanti tra divieti di transito e posti di blocco, per arrivare in Israele e lì vendere le proprie braccia per salari da fame .
L’USB parteciperà alle iniziative promosse in occasione della giornata della terra palestinese, in tutta Italia dal variegato movimento di solidarietà con il popolo Palestinese e in quest’occasione, invita e sollecita i propri iscritti a rafforzare la solidarietà e il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni come strumento di pressione internazionale nei confronti dello stato Israeliano.
La campagna internazionale BDS (Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni) viene sottoposta a un’indegna campagna di diffamazione, che respingiamo con forza.
Al contrario accusiamo la classe dirigente italiana e l’UE di sostenere con accordi commerciali, politici e militari Israele, che anche per il diritto internazionale continua a essere una forza occupante.
Vita terra e libertà per il popolo palestinese