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Federazione Regionale

4 ORE DI SCIOPERO ANM IL 18 GIUGNO

Napoli,

I lavoratori del trasporto pubblico locale, autisti di metropolitane, funicolari e autobus incroceranno le braccia

Giovedì 18 giugno 2015 l’ Unione Sindacale di Base ha proclamato una prima azione di sciopero della durata di 4 ore, dalle ore 11.00 alle 15.00, per il settore esercizio dell’Anm.

Abbiamo il trasporto su gomma che è in condizioni penose, con una flotta aziendale tra le più vecchie d’Italia (16 anni). I lavoratori sono costretti a lavorare su mezzi sporchi, senza aria condizionata, senza servizi igienici ed acqua potabile su molti luoghi di lavoro. I mezzi di trasporto, nelle ore di punta, assumono le sembianze di veri e propri carri bestiame, ed i servizi intermodali e le uscite della metropolitana spesso sono chiusi per la mancanza di personale abilitato.

 

I continui disservizi sulle linee metropolitane, sulle funicolari e sui mezzi di superficie, i lunghi tempi di attesa alle fermate, la mancanza di pensiline, il pessimo comfort di marcia, l’aumento ingiustificato delle tariffe (in aggiunta al cattivo funzionamento delle emettitrici dei ticket da 1,50 euro e la mancanza di quelle da 1 euro) sono importanti concause che alimentano il fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale impegnato in prima linea.

 

Non accadeva da anni che una vertenza aziendale potesse coinvolgere tutti i lavoratori del front-line. Una vertenza che vede, per la prima volta, uniti nella lotta tutti i dipendenti di ANM che quotidianamente si sostituiscono, con impegno e professionalità, alle tante carenze dell’azienda, sorda rispetto ai reali bisogni dei lavoratori e dell’utenza dell’area metropolitana e delle periferie.

 

I lavoratori del trasporto pubblico locale, autisti di metropolitane, funicolari e autobus incroceranno le braccia per chiedere:

 

ricambio generazionale ed assunzione di autisti;

unità di trattamento in merito al valore economico ticket, tessere familiari e premio di risultato;

pari opportunità di crescita professionale;

indennità economiche legate alla mansione;

rispetto degli accordi sindacali sottoscritti in passato per i macchinisti;

adeguate misure di prevenzione e sicurezza a tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori sui luoghi di lavoro;

collocazione degli inidonei in base alle proprie competenze.