Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Braccianti

5 luglio Roma - piazza san Giovanni - Usb a fianco dei braccianti. Il lavoro deve portare dignità non sfruttamento

Roma,

Finché nelle campagne d'Italia prevarranno rapporti di lavoro senza contratto o con finte coperture contrattuali e un'ora di fatica continuerà ad essere retribuita pochi euro, tutti i programmi di rilancio del paese declamati dal governo saranno viziati da una palese ipocrisia. Non c'è una istituzione, dalle Regioni alle prefetture, dai Comuni fino alle forze dell'ordine, agli organismi di controllo e ai Ministeri competenti che non conosca il grado di sfruttamento e di illegalità impunita che vige in tanta parte del sistema agricolo. Eppure non si interviene. Anzi, si continua a foraggiare il sistema agro-industriale con forti finanziamenti di provenienza sia europea che nostrana senza badare alle condizioni di invivibilità alle quali sono costretti i braccianti.

Altrettanto ipocrita è stata la finta “regolarizzazione” dei braccianti immigrati appena approvata che non regolarizza niente e nessuno, ma lascia immutata la condizione di illegalità diffusa che c'è nelle campagne.

Questa condizione di cronico sfruttamento non è casuale, serve a tenere bassissimo il costo del lavoro in agricoltura, sfruttando la ricattabilità dei lavoratori migranti, ma serve anche a condizionare verso il basso la retribuzione e le tutele di tanti lavoratori di altri settori. Serve cioè a schiacciare sempre di più milioni di lavoratori poveri, obbligandoli ad accettare un lavoro senza contratto.

Invertire questa tendenza è un percorso irto di difficoltà e di ostacoli. Il primo e forse più grande è lo stato di invisibilità al quale si vogliono ridurre tutti gli sfruttati, come se l'economia di questo paese non si reggesse su una sistematica spremitura del sudore di milioni di lavoratori e di lavoratrici ma sulla magnifica creatività del tessuto imprenditoriale, al quale non caso il Piano di rilancio assegna un volume clamoroso di stanziamenti miliardari.

Per combattere questa invisibilità, per il diritto all'organizzazione sindacale tra i braccianti, per una regolarizzazione vera di tutti i migranti presenti nel paese, per il rispetto del contratto e la soluzione della condizione abitativa, l'Unione Sindacale di Base invita a partecipare agli Stati Popolari domenica 5 luglio a piazza san Giovanni a Roma.