Ad un mese dallo sciopero generale i lavoratori della scuola sono tornati in piazza per denunciare e contrastare l'attacco al diritto all'istruzione e alle condizioni dei lavoratori, frutto delle politiche imposte dall'Unione Europea, complici i governi nazionali.
Stavolta, affianco ai lavoratori ci sono stati tantissimi studenti e spesso anche genitori che protestavano per la sottrazione di porzioni sempre maggiori del diritto all'istruzione per i propri figli.
Di seguito segnaliamo le prime notizie giunte da alcune piazze in cui l'USB ha dato vita alla protesta, portandola direttamente dentro le stanze del potere che amministra la scuola e persegue la sua privatizzazione.
Roma – I lavoratori si sono ritrovati in presidio presso la sede ARAN e hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente. E' stato fornito un dettagliato resoconto di tutte le sofferenze ed i soprusi sofferti dalla scuola e dai suoi lavoratori; sono state portate le rivendicazioni più pressanti (rinnovo del contratto, ripristino degli organici e relativo ritorno a carichi di lavoro “umani”, democrazia sindacale, garanzie sul sostegno, rispetto degli “inidonei”). Al termine dell'incontro è stato strappato l'impegno a proseguire il confronto su questa agenda.
Dopo il presidio gli scioperanti hanno raggiunto l'USP per dar man forte ai precari che si erano dati appuntamento per la loro protesta. Solo grazie alla determinazione dei precari che hanno invaso gli uffici si è ottenuto un incontro con la Dirigente dott.ssa Novielli e i sindacati presenti (Cgil,USB e USI) durato fino in serata: la richiesta dei precari di un Osservatorio all'interno dell'USR è stata disattesa mentre si è fissato un nuovo incontro tecnico per il 20 ottobre per la consegna dei dati relativi al reale stato degli organici (in particolare sul sotegno). L'USB, anche in questa sede, ha posto la questione dei “contratti atipici” e ha ripresentato la Diffida ad adempiere allo sblocco dei 178 posti a tempi indeterminato per il personale tecnico e amministrativo accantonati per il personale ATA. In seguito un resoconto dettagliato dell'incontro.
Latina – I precari, docenti e ATA, con gli studenti insieme hanno dato vita ad un presidio sotto la sede dell'USP portando le ragioni dello sciopero dentro gli Uffici e imponendo un acceso incontro con i dirigenti i quali hanno dovuto cedere alla richiesta di dati, trasparenza e legalità, sono state denunciate le violazioni della dignità dei lavoratori che si sono trovati in contrapposizioni create dalla inefficenza nelle assegnazioni dei posti.
Milano – L'USB è scesa in piazza a fianco degli studenti, dei coordinamenti precari e delle associazioni dei genitori degli alunni disabili. La protesta è stata forte e ha preso di mira i simboli stessi della speculazione finanziaria che ora vuole imporre sacrifici e tagli ai beni comuni come la scuola.
Catanzaro - Nell’occasione, è stata organizzato un sit-in a Catanzaro davanti al Palazzo della Provincia, per portare all’attenzione dell’assessore Provinciale, Matacera e del Presidente della Provincia, Wanda Ferro, anche la problematica inerente agli studenti disabili dell’Istituto Campanella di Lamezia Terme, lasciati senza assistenza fino a novembre, in attesa dell’approvazione del Piano di riparto finanziario per il diritto allo studio: i ragazzi disabili e loro famiglie non possono attendere così a lungo per aver riconosciuto il diritto a frequentare le scuole.
Dopo frenetici contatti avuti con l’assessore Matacera, quest’ultimo si è impegnato a convocare la USB Scuola nei primi giorni della prossima settimana. Le iniziative del sindacato sono comunque rivolte a tutto il mondo del lavoro, a partire dalla scuola che in Calabria, negli ultimi anni, ha visto perdere oltre 7 mila posti di lavoro, una emorragia economica che la nostra regione non è in grado di sopportare.
Palermo – A Palermo la situazione della scuola è talmente critica che, a quasi un mese dall'inizio delle lezioni, sono ancora in corso le nomine dei supplenti annuali. L'USB ha scelto, nel giorno dello sciopero, di portare la protesta all'USP contro le continue ambiguità, se non “irregolarità” segnalateci continuamente circa l'attribuzione dei posti ai precari. Si è svolto un incontro nel quale non si sono usati guanti bianche nel denunciare le mancanze dell'amministrazione. A breve verrà diffuso un comunicato.
Bologna – Si è svolto un presidio itinerante dei lavoratori (molti dei quali ancora senza contratto dopo 10 anni di precariato), davanti a scuole, spesso deserte grazie soprattutto all'adesione allo sciopero di tanti collaboratori scolastici. La protesta ha toccato poi l'INSP, luogo simbolo dell'attacco allo stato sociale, e si è conclusa con un “blitz” alla cattedrale di S.Pietro dove è stato esposto uno striscione contro le politiche mirate a scaricare sui lavoratori i costi della crisi. La cattedrale è stata presa di mira per via delle dichiarazioni dei giorni scorsi del vescovo di Bologna che, in un'omelia aveva esortato in pratica a privatizzare i servizi essenziali. In serata la replica con una fiaccolata in difesa dei servizi pubblici e dello Stato Sociale. Ai colleghi di Bologna si sono uniti per tutta la mattinata quelli di Ferrara.
Reggio Emilia – La pioggia non ha fermato i lavoratori della scuola di Reggio Emilia che hanno protestato sotto l'USP. In seguito sono stati ricevuti dal provveditore al quale hanno consegnato un documento di denuncia delle irregolarità diffuse perpetrate dai dirigenti scolastici ai danni dei precari (convocazioni strampalate, rifiuto di permettere il completamento d'orario ecc) e degli alunni con pressioni indebite per orientare le iscrizioni ai corsi. - allegato il comunicato stampa
Tutte le manifestazioni sono state caratterizzate da una forte presa di posizione, chiara e netta: USB si batte contro i ricatti della BCE e a difesa dei lavoratori, senza distinguo, posizioni ambigue o vaghi discorsi su sacrifici e compatibilità di bilancio. E' questa una scelta di chiarezza che ci ha accompagnato e ci accompagnerà in tutte le prossime iniziative.
Nelle prossime ore aggiorneremo questa cronaca di una protesta che ci dà forza per proseguire in un percorso che vedrà la prossima tappa nella grande manifestazione internazionale del 15 ottobre a Roma e in tutte le capitali europee; una manifestazione contro le politiche antisociali imposte dai grandi poteri finanziari.