La C.U.B. di Alessandria invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare alla pacifica manifestazione antirazzista dell’ 8 Marzo, per esprimere al ministro di polizia Maroni la propria volontà di battersi contro le leggi razziali del governo e contro la politica antioperaia e antipopolare della classe politica e del padronato.
Mai come oggi la difesa dei valori democratici della nostra Costituzione si salda per estendere a tutti lo Statuto dei Lavoratori, la garanzia del reddito minimo, la stabilità del lavoro, il diritto di sciopero, alla pensione, al tfr/tfs.
Chi continua ad alimentare paura e odio verso gli immigrati, in nome di una sicurezza fatta di ronde e di campi di concentramento, oltre che per i propri miserabili intenti elettorali, vuole in realtà l’instaurazione di un regime repressivo da usare contro tutti i ceti subalterni e la riduzione in una vera e propria schiavitù degli immigrati, “clandestini” e no, trasformandoli in una manodopera sotterranea senza diritti, per sfruttarli senza ritegno e per ricattare così, grazie al loro basso “costo del lavoro”, gli altri lavoratori che, in qualche modo, possono ancora far valere le proprie ragioni.
La C.U.B. respinge con forza questo tentativo di far pagare ai più deboli il prezzo della crisi capitalistica, un tentativo di dividere e contrapporre miseria a miseria, tra lavoratori in pianta stabile e precari, tra cassaintegrati e gente in mobilità, tra apprendisti e partite IVA, tra interinali e dipendenti delle cooperative; un tentativo (ultimo frutto avvelenato della concertazione e della compatibilità con il mercato) che il sindacalismo di base contrasterà con la manifestazione del 28 marzo a Roma in occasione della riunione dei ministri del welfare del G14 e con lo Sciopero Generale del 23 aprile con manifestazioni regionali.
Anche per questo, la C.U.B. chiede un 8 Marzo di lotta contro la barbarie di questa società, in cui sempre più le donne sono vittime di una violenza espressione diretta della caduta dei valori di uguaglianza e giustizia, e in cui, con le continue espulsioni dal lavoro, le donne perdono anche la propria indipendenza economica e sono rese sempre più subalterne e ricattabili.
Memore della storia di questo Paese, la C.U.B. rivendica il diritto alla piena autonomia del mondo del lavoro dagli interessi capitalistici e governativi, e propone a tutte le donne e a tutti gli uomini, stranieri e italiani, la strada del conflitto sociale per sconfiggere la violenza del padronato e il veleno razzista e fascista che essa semina.
28 MARZO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
23 APRILE: SCIOPERO GENERALE IN DIFESA DEL
LAVORO, DEL REDDITO, DEI DIRITTI