Mercoledì 8 marzo presidio di lavoratrici e lavoratori del CCM INPS Servizi di Bari davanti alla sede della Direzione Regionale dell'INPS Puglia, in via Putignani n.8, a partire dalle ore 11.00 in attesa dell’incontro di USB con il direttore regionale dell’INPS, previsto per le 12.00.
La mobilitazione è correlata allo sciopero generale dell'8 marzo 2023, giornata di lotta internazionale contro ogni forma di violenza e discriminazione sulle donne e di genere, e muove dalla necessità di ribadire l'importanza fondamentale dei fattori di indipendenza economica e psicologica nei processi di liberazione delle donne dai legami tossici, violenti e spesso mortali di cui sono ancora vittime. Tutt'oggi invece, soprattutto le donne continuano ad essere le principali vittime di una subdola violenza economica che ne segna il primato nei licenziamenti, nei part-time involontari, che con lo smart-working ha istituzionalizzato la casa come luogo di produzione a ciclo continuo, nel quale il lavoro subordinato si fonde con quello riproduttivo e di cura, che erode lo stato sociale, depotenzia la sanità, i trasporti e la scuola, moltiplicando il peso da abbattere principalmente sulle donne, costrette a supplire, senza sosta, alla privatizzazione e ai tagli dei servizi essenziali, alle crescenti disuguaglianze e all'ingiustizia sociale.
Che ancora oggi non riconosce un salario minimo per legge, sufficiente ad assicurare un'esistenza libera e dignitosa, nell'unico Paese occidentale in cui le retribuzioni sono diminuite negli ultimi 30 anni e 1 lavoratore su 4 si trova in condizioni di povertà, percependo salari da fame. La pandemia, la guerra, la crisi energetica, il carovita hanno allargato ulteriormente la forbice della disuguaglianza di genere, accrescendo il lavoro povero e sottopagato, lo sfruttamento e la marginalità nei quali si trovano prevalentemente le donne e i giovani.
Un'enorme massa di lavoratori poveri e precari che abbraccia ogni settore produttivo, ma che opera prevalentemente nei servizi essenziali esternalizzati dalla Pubblica Amministrazione, mediante appalti e subappalti che strangolano le lavoratrici e i lavoratori nella morsa del massimo ribasso e dei frequenti cambi di gestione, dove i bassi salari, le poche ore di lavoro, i rapporti a termine vanno spesso di pari passo con il mancato rispetto dei diritti, delle tutele, della salute e della prevenzione nei luoghi di lavoro.
Si inserisce in questo contesto la vicenda delle lavoratrici e dei lavoratori del CCM di INPS Servizi di Bari, ancora prigionieri di un lavoro povero che avrebbero dovuto mettersi alle spalle con l'internalizzazione del servizio, avvenuta il 1° dicembre scorso. E invece, quel processo virtuoso, fortemente voluto dal presidente dell'INPS Tridico e conquistato con la lunga mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, risulta ancora incompiuto.
Nonostante gli impegni recentemente ribaditi da INPS e INPS Servizi in ordine al reperimento di risorse e attività da destinare al miglioramento delle attuali condizioni economiche e alla rilevanza prioritaria degli interventi finalizzati a questo scopo, il reddito della maggior parte dei circa 3000 dipendenti di INPS Servizi si attesta tuttora ben al di sotto della soglia di povertà, con un paradossale peggioramento rispetto al precedente rapporto di lavoro in appalto, a causa della perdita secca degli scatti di anzianità maturati.
La stabilità occupazionale conquistata con l'internalizzazione non è stata in effetti accompagnata dal doveroso adeguamento delle pessime condizioni contrattuali precedenti. Si rendono pertanto necessari interventi tempestivi per il superamento del part-time involontario con un adeguato consolidamento dell'orario di lavoro per tutte e tutti, per il recupero salariale degli scatti d'anzianità e dei superminimi persi, per il riconoscimento delle professionalità acquisite in questi anni mediante il generale aumento dei livelli retributivi.
È necessario, in altri termini, stanziare risorse adeguate per ridare dignità al lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente danno voce alla previdenza pubblica e risposte a milioni di cittadini e cittadine. Ed è necessario farlo presto, chiarendo i tempi necessari per dare concretezza ad un impegno che non può più attendere.
Per queste ragioni, in occasione dell'iniziativa che vedrà la partecipazione di una cinquantina di lavoratori, lavoratrici e solidali, la scrivente organizzazione ha richiesto e ottenuto un incontro con il Direttore Regionale dell'INPS Puglia per rappresentare la gravità delle questioni sollevate e sollecitarne una rapida definizione.
p.USB Lavoro Privato – Puglia
Francesco Marchese