ASIA-USB, avvisata quando l’operazione di sfratto era in corso, ha prontamente avvertito le Istituzioni di prossimità, chiedendo un intervento immediato.
Una signora di 92 anni oggi stava per essere sbattuta fuori di casa a via Ventotene 18, strada che spunta di fronte il capolinea della nuova metro B1 nei pressi di Val Melaina. L’anziana, abita nell’alloggio in questione da 60 anni! A nulla sono valsi in un primo momento i tentativi di far ragionare gli agenti della Polizia di Stato (incalzati dalla proprietà) i quali, di fatto, hanno eseguito lo sfratto e costretto l’anziana a lasciare l’abitazione e salire su un’ambulanza (nel frattempo sopraggiunta). Avvisate le istituzioni di prossimità e solo dopo una lunga trattativa si è riuscito a far rientrare la donna e solo a patto che le spese per l’ambulanza venissero corrisposte dai familiari, intervenuti a sostegno della signora anziana. Purtroppo si tratta solo di un rinvio: l’anziana dovrà comunque lasciare l’alloggio fra 15 giorni.
Una storia drammatica, ma non insolita in un paese e in una città in cui le esecuzioni degli sfratti e dei pignoramenti sono nell’ordine delle centinaia a cadenza quotidiana. Una storia che però presenta un retroscena, in quanto l’alloggio fu posto sotto sequestro all’epoca dell’indagine soprannominata Mafia Capitale ed in seguito (s)venduto all’asta. La nuova proprietà, la quale ha acquistato un alloggio abitato, ora pretende che questo sia sgomberato dalle forze di polizia, dimostrando, ove mai ce ne fosse bisogno, l’arroganza e la prepotenza di chi su un bene primario come la Casa pensa di avere il diritto di speculare senza limite alcuno.
Inoltre quanto accaduto tocca quel nervo scoperto che Asia-Usb indica da anni: la mancanza di politiche abitative e di un patrimonio pubblico in grado di affrontare l’emergenza. Non esiste difatti un protocollo da attivare in casi come questi, né si ha disponibilità di immobili pubblici destinanti all’assistenza alloggiativa tale da garantire un intervento rapido a sostegno di chi eventualmente rimanga senza casa e non disponga di soluzioni alternative.
Eppure, a cercar bene, gli alloggi ci sarebbero, un Patrimonio disponibile adeguato alla contingenza si potrebbe creare. Ci riferiamo, per questo caso specifico, alle case (molte vuote) dei Piano di Zona (es. a Osteria del Curato, Romanina, ecc.), destinate proprio agli anziani. Case in regime di Edilizia Agevolata in cui è applicato un canone sociale fortemente calmierato e per le quali non è necessario transitare per le graduatorie (strumento sempre più obsoleto ed utilizza al fine di mortificare il diritto alla casa più che garantirlo), ma tenuto colpevolmente vuoto.
Iniziare ad ascoltare le parti sociali sarebbe un ottimo primo passo per progettare sia una politica che finalmente si occupi del problema Casa, sia per realizzare una serie di interventi sulle varie vertenze esistenti.
ASIA-USB ROMA