L’attacco forsennato portato avanti dalla Lega a Bologna contro docenti, rei di parlare di immigrazione, dimostra come, quando si parla di cittadinanza e migranti, il governo del cambiamento diventa il governo della repressione.
L'operazione di promozione culturale portata avanti dai docenti del liceo Copernico di Bologna, che nelle scorse settimane hanno promosso una settimana di lezioni in classe sul tema delle migrazioni e dell'accoglienza, ha il merito di “fare politica” nel senso più alto del termine, cioè fornire a studenti e studentesse strumenti per interpretare il mondo in cui vivono. Noi crediamo che questo faccia parte della funzione sociale dell'insegnamento, che piuttosto di preoccuparsi di “venire incontro alle esigenze del mercato del lavoro” attraverso l'alternanza scuola-lavoro, i test INVALSI, l'ossessione per le cosiddette “competenze trasversali” che svuotano la ragione fondante dell'istruzione pubblica, deve essere volta all'emancipazione intellettuale e sociale delle classi subalterne, come da dettato costituzionale.
Crediamo che questa iniziativa vada sostenuta ed estesa il più possibile, visto il clima di razzismo e xenofobia dilagante nel paese. Pertanto dopo le adesioni delle scuole Longhena e del Liceo Sabin di Bologna auspichiamo che altre scuole anche in altre città aderiscano all'iniziativa, come di fatto è avvenuto ad esempio al liceo Amaldi a Roma.
Ma crediamo anche che sia doveroso distinguerci da quel tipo di opportunismo per il quale le iniziative contro i migranti di questo governo rappresentano, giustamente, la barbarie razzista dilagante, ma d'altro canto i provvedimenti del “pacchetto Minniti” e gli accordi con la Libia per il mantenimento dei lager per i migranti non sembrano essere un problema. Saper dare ai nostri studenti l'autonomia di un pensiero critico e davvero libero significa anche ricordare le responsabilità legislative di chi, nel corso degli ultimi governi, ha votato in parlamento provvedimenti scellerati o ha continuato sui social fino a oggi a propagandare un clima di odio che trova nei migranti i capri espiatori della crisi socioeconomica o di ogni calamità naturale vecchia e nuova.
LA RESISTENZA E LA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA HANNO RESTITUITO A TUTTI IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE POLITICHE. È NECESSARIO, TANTO PIÙ OGGI A OTTANT'ANNI DALLE LEGGI RAZZIALI, CHE IL MONDO DELLA SCUOLA SI SCHIERI APERTAMENTE CONTRO LA DERIVA XENOFOBA DELLA POLITICA ITALIANA.
Respingiamo ogni attacco alla libertà di insegnamento e saremo pronti a difendere in piazza i docenti della Repubblica offesi e aggrediti da questa dilagante barbarie.