I magazzinieri GLS di Roma Ardeatina, organizzati con USB, portano a casa un bel regalo di Natale.
La lotta paga ed ha pagato anche questa volta; ottenuto il riconoscimento dei livelli di inquadramento e un buono pasto di 7 euro per mitigare le conseguenze del carovita, valore che supera quello previsto dagli accordi appena firmati a livello regionale dai sindacati confederali.
Dopo due mesi di scioperi e picchetti, culminati con il blocco del 22 dicembre quando, insieme ai corrieri di USB della stessa filiale, i lavoratori hanno tenuto fermo un intero magazzino, sono state accettate le richieste poste sul tavolo dal sindacato.
Un bel segnale in un settore in cui spesso l’ottenimento dei diritti viene ostacolato dalla lunga filiera di appalti e subappalti, creata ad arte dai committenti per limitare i costi e tenere i lavoratori sotto scacco.
Perlomeno fino a quando i lavoratori si organizzano con un sindacato che non ha paura e non ha la necessità di essere amico dei padroni.
La prossima battaglia sarà quella per l’accorciamento della filiera, in un momento in cui le inchieste come quella della Procura di Milano confermano che il meccanismo degli appalti produce evasione fiscale e contributiva, infiltrazioni criminali e negazione dei diritti, tutte denunce che USB in questi anni ha portato avanti nei magazzini di tutta Italia
#schiavimai
Massimo Pedretti
p. USB Lavoro Privato