Convocato per rispondere ad una interrogazione posta in Commissione Difesa al Senato, il sottosegretario di Stato per la Difesa on.Cossiga afferma che "il Comitato Riconversione Arsenali Marina Militare ha provveduto ad informare le organizzazioni sindacali della Difesa in relazione ai progetti concernenti tutti gli arsenali della Marina, ivi inclusa la struttura di Brindisi.
Inoltre, nel corso dell’incontro con le rappresentanze nazionali del 16 novembre 2009 è stato consegnato anche un documento esplicativo degli approfondimenti effettuati, con specifico riferimento al piano industriale."
Non è proprio così!!
Sulla carta e con alterne vicende, il CRAMM ha incontrato e sottoposto alcuni documenti alle OO.SS. che sono ben lontani dall'essere esplicativi e comprensibile il futuro progetto per la struttura di Brindisi.
Non parliamo la stessa lingua oppure il Sottosegretario non ricorda bene le numerose sollecitazioni nonchè incontri avvenuti su questo tema al fine di risolvere il comportamento reticente del CRAMM in relazione allo studio affidatogli.
Teniamo a far sapere all'on.Cossiga che non abbiamo gradito le sue affermazioni e il dichiarato coinvolgimento di questa Organizzazione nel lavoro di spiegazione dello studio svolto dal CRAMM che poco corrispondono alla realtà espressa in Commissione Difesa.
Comprendiamo la necessità di rassicurare e convincere la platea che tutto stia avvenendo sotto la luce del sole, percorrendo tutti i passaggi previsti dalle norme, ma non è così e non lo è mai stato fin dall'inizio.
Se poi prendiamo la Difesa Servizi Spa, di cui non si conosce nulla, e le competenze assorbite dal Ministero, abbiamo chiuso il cerchio e il gioco è fatto.
Complimenti a tutti.
Sottoponiamo all'attenzione lo stralcio del resoconto sommario n.114 della seduta del 16 febbraio 2010 in Commisione Difesa.
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"Il sottosegretario COSSIGA risponde all’interrogazione n. 3-01142 (a firma dei senatori Caforio e Belisario e vertente sull’alienazione del castello aragonese di Brindisi, ove è ubicata la sede distaccata dell’arsenale militare di Taranto), rimarcando l’assoluta necessità di un programma di ristrutturazione, fermo restando che non si porrà alcun problema occupazionale per il personale in quanto costituito da dipendenti pubblici.
In ragione di ciò, l’ipotesi più credibile appare quella di un uso duale degli arsenali della Marina, volto all’erogazione di servizi a beneficio sia dell’amministrazione della Difesa sia di imprese private, ed in tale ottica è stato concluso un protocollo d’intesa tra il ministero della Difesa, il ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia), finalizzato a sostenere il recupero e l’efficientamento delle strutture, ivi compresa la base di Brindisi.
In relazione, poi, agli aspetti relativi al Comitato per la riconversione degli arsenali della Marina militare (CRAMM), sottolinea che lo stesso ha portato recentemente a termine il mandato affidatogli, volto a condurre un’attenta opera di studio e di analisi per riconsiderare tutto il sistema arsenalizio in chiave più propriamente industriale al fine di renderlo maggiormente efficiente, redditizio e coerente con le reali esigenze della Forza armata. Le risultanze di tale attività stanno inoltre già determinando una serie di iniziative di adeguamento, ed il nuovo assetto sarà comunque caratterizzato da una visione integrata e sinergica delle attività e da una riqualificazione delle lavorazioni.
Con riferimento, quindi, all’indisponibilità di un documento ufficiale e definitivo elaborato dal CRAMM, osserva che lo studio contiene aspetti tecnici che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti, al termine dei quali sarà data compiuta informazione. In particolare, con specifico riferimento alle relazioni sindacali, nel corso di incontri tecnici tenutisi nel 2009, il CRAMM ha provveduto ad informare le organizzazioni operanti nel Dicastero in relazione ai progetti concernenti tutti gli arsenali della Marina, ivi inclusa la struttura di Brindisi. Inoltre, nel corso dell’incontro con le rappresentanze nazionali del 16 novembre 2009 è stato consegnato anche un documento esplicativo degli approfondimenti effettuati, con specifico riferimento al piano industriale.
In ordine, infine, alle iniziative da attuare per garantire l’occupazione dei 200 dipendenti dell’arsenale militare di Brindisi, assicura che la questione è alla costante attenzione dell’amministrazione, sottolineando altresì che eventuali azioni di valorizzazione o cessione delle infrastrutture in uso alla Difesa nel contesto portuale brindisino saranno assunte tenendo nella massima considerazione le istanze del territorio e nell’ottica di uno sviluppo armonizzato e compatibile con le esigenze civili e militari."