La pandemia ha mostrato la ferocia e l’inefficienza del sistema sanitario e di tutela della salute, se fondato sul profitto e sul mercato. Proprio i paesi più ricchi del mondo hanno subito una strage senza precedenti, dovuta alla distruzione dei sistemi sanitari pubblici e alla gestione della pandemia in funzione del PIL, sacrificando al mercato, al profitto e agli affari la vita stessa delle persone.
Ma il sacrificio disumano di tante e tanti non è servito ad evitare il danno economico, così la crisi sanitaria è stata più pesante dove tagli e privatizzazioni hanno indebolito sanità pubblica e una politica subalterna alle grandi imprese è stata incapace di strategie coerenti di contenimento del contagio, ed è quindi diventata crisi economica e sociale e milioni di persone hanno perso il lavoro e sono state gettate nella povertà. La pandemia è diventata sindemia, cioè una catastrofe sanitaria e sociale al tempo stesso.
L’egoismo dei paesi più ricchi si è poi manifestato con la decisione criminale di difendere i brevetti delle multinazionali sui vaccini; e questo sta provocando un ritardo gravissimo nella vaccinazione di tutte le popolazioni del mondo con il rischio evidente, come mostra il dilagare del contagio in India, di un ritorno senza fine del virus.
La mancanza di strutture sanitarie in grado di fronteggiare l’emergenza si scontra con la realtà di un’assurda escalation delle spese militari che non si è fermata neanche in questo periodo di pandemia.
Noi organizzazioni sociali e politiche impegnate a contrastare quel sistema malato fondato sul profitto, che ha aggravato enormemente gli effetti della pandemia Covid, sentiamo la necessità di mobilitarci attorno al vertice del G20 per rivendicare vaccini e sanità pubblica per tutte e tutti in tutto il mondo e giustizia sociale per affrontare gli effetti del virus sulla società.
Per questo rinnoviamo la richiesta alla UE e agli USA di togliere senza se e senza ma il loro scandaloso veto alla eliminazione dei brevetti su cure e vaccini, beni comuni che devono essere pubblici e a disposizione dell’intera umanità, garantendo il trasferimento di tecnologie. L’annuncio di Biden è un primo passo ma sarebbe un errore interrompere la mobilitazione globale. Per questo rivendichiamo una sanità pubblica gratuita e fondata sulla prevenzione e sulla medicina territoriale. Per questo diciamo no al PNRR del governo Draghi che prosegue nella politica insensata e feroce di tagli alla sanità pubblica e di privatizzazioni, che vuole realizzare una ristrutturazione capitalistica che consolida i poteri e le ingiustizie e prelude a nuove fasi di austerità e devastazione sociale e ambientale.
Per questo reclamiamo eguaglianza sociale e redistribuzione della ricchezza per affrontare la crisi economica e sociale. Facciamo del G20 sulla sanità che si riunisce a Roma il 21 maggio una scadenza di lotta e mobilitazione. Proponiamo due giornate di mobilitazione nazionale per venerdì 21 e sabato 22 maggio a Roma che facciano sentire al G20 la voce di chi in Italia vuole che la salute sia davvero al primo posto e che la vita e la natura non siano più sacrificate al profitto.
Il 21 maggio sosterremo gli scioperi del mondo della sanità e parteciperemo a tutte le iniziative di lotta inclusa la manifestazione che si svolgerà a Roma in concomitanza del vertice del G20.
Il 22 maggio promuoviamo una manifestazione nazionale a Roma, nel rispetto delle regole per la salute, per far sentire la nostra voce ad un palazzo della politica e del potere che non ha imparato nulla dalla pandemia e vuole imporci una riorganizzazione complessiva del sistema economico fondata sugli stessi presupposti che hanno favorito il disastro sanitario e sociale che ci ha colpito.
La recente approvazione del Piano di Ripresa e Resilienza da parte di un Parlamento completamente soggiogato, conferma la volontà di utilizzare l’emergenza sanitaria come un’arma per aumentare profitti e potere del sistema delle grandi imprese, per fare affari privati con soldi pubblici, per ridurre ancora il pubblico, lo stato sociale, i diritti del lavoro.
Al di là di vuote dichiarazioni di principio non è prevista nessuna ripresa dell’intervento pubblico neanche nel sistema sanitario, nessun intervento per fermare la strage di lavoratrici e lavoratori nei luoghi di lavoro, nessuna seria politica di sostegno all’occupazione, nessuna azione di tutela del territorio e di risanamento dei disastri ambientali provocati negli ultimi decenni, nessun intervento di riequilibrio territoriale e di riduzione delle disuguaglianze.
Saremo in piazza contro la politica degli affari e contro il governo Draghi che ne è espressione, per i vaccini e la sanità pubblici, per la giustizia sociale e il diritto di tutte e tutti a lavorare e vivere dignitosamente senza rischiare salute e vita.
PRIMI FIRMATARI
Potere al Popolo, Vita di Donna odv, ex OPG je so pazzo, Centro Sociale Intifada, Unione Sindacale di Base, Comitato Popolare Sanità Pubblica - Roma, Per un’altra città Firenze, Coniare Rivolta, Cambiare Rotta o.g.c., Organizzazione Studentesca di Alternativa, Comitato San Gennaro-Art.32 Napoli, Rete Popolare Tiburtina, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Sinistra Anticapitalista, Rete dei Comunisti, Democrazia Atea, Risorgimento Socialista, Associazione eQual Mantova, Spazio Catai Padova, Casa del Popolo “Berta Caceres” Padova, Comitato Popolare S. Basilio, Circolo Agorà Pisa, Magazzini Popolari Casalbertone, PMLI, Movimento Umanista Popolare, Comitato Popolare Casalbruciato, Contropiano, Confederazione Sinistre Italiane, Inventare Futuro
Per adesioni: nobrevettisuivaccini@gmail.com