IN QUESTO COMUNICATO TUTTE LE ISTRUZIONI E IN ALLEGATO I MODULI DA COMPILARE E SPEDIRE PER RACCOMANDATA CON AVVISO DI RICEVIMENTO AL PIU' PRESTO POSSIBILE E NON OLTRE IL MESE DI NOVEMBRE
La RdB ha sempre espresso parere contrario nei confronti del cosiddetto doppio salto (vale a dire la partecipazione alla vecchia riqualificazione con passaggio diretto da B1 a B3 o da C1 a C3) allo scopo di evitare la prevedibile conseguenza di scavalcamenti dei lavoratori, provenienti da posizioni immediatamente inferiori (B2 o C2) da parte di altri lavoratori provenienti, quest’ultimi, dalle posizioni B1 o C1.
A seguito di alcune sentenze, scaturite da ricorsi presentati da colleghi appartenenti alle posizioni B1 o C1, (ai quali il doppio salto era stato precluso), si sono verificate più volte situazioni paradossali in cui il ricorrente, ad esempio C1, inquadrato C3 per sentenza, estrometteva il candidato C2, già inquadrato C3 quale vincitore della relativa procedura di riqualificazione, determinandone la retrocessione nella posizione economica C2 dalla quale proveniva.
La sentenza delle Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione n. 23329 del 4 novembre 2009, ha stabilito, tra l’altro, come previsto dall’art. 15 del C.C.N.L. 1998-2001, che ai percorsi di riqualificazione possono partecipare anche i dipendenti provenienti da posizioni non immediatamente inferiori a quelle per le quali si concorre e che, ai fini della formulazione delle graduatorie finali, assume una rilevanza determinante la posizione di provenienza, mentre la pregressa esperienza ed i titoli di studio e professionali assumono rilievo solo come elementi utili alla formulazione delle graduatorie stesse. Quindi, in tali casi gli interessati (B1 o C1) potrebbero essere comunque inclusi nelle graduatorie finali ma in posizione recessiva rispetto ai candidati provenienti dalla posizione economica immediatamente inferiore (B2 o C2).
La RdB, considerato che la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione in merito ai ricorsi relativi al doppio salto ha, di fatto, eliminato la principale ragione della contrarietà della RdB stessa (come specificato nel primo capoverso del presente comunicato) propone oggi a tutti i lavoratori che ne abbiano titolo, di richiedere un tentativo obbligatorio di conciliazione per veder riconosciuto il diritto a partecipare alla procedura di riqualificazione per la posizione economica B3 o C3.
Si ricorda che tale conciliazione può essere richiesta solo da chi, nella vecchia riqualificazione, concorreva dalle posizioni economiche B1 o C1, indipendentemente dal profilo professionale. La conciliazione potrà essere proposta per il conseguimento delle qualifiche B3 o C3, sia dai lavoratori ex lavori pubblici che ex trasporti: a causa delle differenze tra i rispettivi bandi e gli accordi sulle rispettive qualificazioni, dovranno però presentare le richieste di conciliazione al più presto possibile e, comunque, entro la fine di novembre, con il modulo corrispondente alla propria condizione (qualifica e appartenenza ruolo ex trasporti o lavori pubblici, ognuno contenente i riferimenti alle rispettive procedure di riqualificazione. Tutte le richieste dovranno essere indirizzate (con raccomandata con Avviso di Ricevimento) alla Direzione provinciale del lavoro di Roma e alla sede centrale del Ministero (anche da chi presta servizio in periferia), come indicato nei moduli; una copia semplice dovrà essere spedita anche alla RdB, al fax 06989532785, indicando il proprio recapito personale, telefono mobile, fax e di posta elettronica.
La RdB non promuove questo tentativo di conciliazione per alimentare il già enorme e crescente contenzioso sulla questione ma, al contrario con l’obiettivo di eliminare definitivamente le conseguenze di un accordo sulla natura del quale questa organizzazione sindacale ha sempre manifestato un’aperta contrarietà. Coerentemente con tale principio, la RdB, preferendo piuttosto il confronto sindacale, anche aspro, con l’amministrazione all’instaurazione di ulteriore contenzioso in materia, unica tra le organizzazioni sindacali, ha chiesto apertamente all’amministrazione di chiarire la propria disponibilità ad evitare e scongiurare ulteriori ricorsi, aprendo un tavolo di confronto sulla questione, anche allo scopo di rendere disponibili maggiori risorse per i nuovi passaggi economici.
La RdB, solamente qualora i tentativi di conciliazione esperiti (che non comporteranno alcuna spesa a carico dei lavoratori interessati) non andassero a buon fine, valuterà eventuali ulteriori azioni legali da intraprendere e ne comunicherà ai lavoratori interessati i termini e i costi.
Il Coordinamento Nazionale RdB/USB Pubblico Impiego
Ministero Infrastrutture e Trasporti
In allegato questo comunicato ed i moduli da compilare e inviare