Abitare al tempo della crisi. Significa fare i conti con le conseguenze del “libero” mercato della casa, con gli affitti e i mutui alle stelle, con gli sfratti ed i pignoramenti, con la svendita del patrimonio pubblico, le privatizzazioni dei servizi, la cementificazione e la mercificazione dei nostri territori, l’assenza endemica di un’edilizia pubblica e sostenibile. Significa avere sulle proprie spalle di precari e precarie e pagare con le dismissioni ed i licenziamenti il vero prezzo della crisi, mentre le banche, i palazzinari e la politica si ingozzano e speculano sulle nostre vite. Troppo spesso significa morire di lavoro, altre volte rimanere sotto le macerie delle case dello studente, delle scuole, delle nostre case. Abitare nella crisi significa affrontare un razzismo di stato che diviene sempre più strumento di dominio, sistema di segregazione culturale e sociale, con città militarizzate, carceri stracolme e nuovi lager dove rinchiudere storie e vite migranti (e chi tace è sempre più complice). Abitare nella crisi vuol dire districarsi quotidianamente nella gigantesca giungla della precarietà sociale, affrontare condizioni sempre più dure di sfruttamento, umiliazione, repressione.
Abitare contro la crisi. Significa organizzare comitati contro le cementificazioni e le “grandi opere”, per il diritto alla salute e la difesa dei beni comuni. Frapporre la propria determinazione ad un ufficiale giudiziario che bussa inesorabilmente alla porta di casa, Occupare palazzi e case vuote, resistere agli sgomberi, liberare spazi mentali e fisici nelle nostre città: riprenderci un pezzo di quel reddito che ci spetta. Abitare contro la crisi significa quindi anche uscire dalla solitudine sociale, dalla paura, dal pregiudizio. Aprire varchi e tracciare vie di fuga da precarietà e razzismo. Costruire qui ed ora delle alternative concrete, spazi di reciproco riconoscimento e di cooperazione, di dignità e di riappropriazione della ricchezza. Abitare contro la crisi significa rovesciarla di segno, vivere nel presente tornando ad immaginare un futuro diverso, da strappare e da costruire insieme. Sembra non possa esserci fine al saccheggio della ricchezza sociale delle nostre città e dei nostri territori da parte della rendita immobiliare, delle banche, del padronato e di una classe politica subalterna e corrotta. Ma queste città sono ancora luoghi che noi abitiamo in comune, sono ancora luoghi di relazione e condivisione, di festa e di creatività, di lotta e di autodeterminazione. E’ proprio attraverso la lente dei percorsi di autogestione, delle resistenze contro le speculazioni, delle lotte per la casa e per il reddito che possiamo guardare oltre i confini di queste città, riversando addosso ai responsabili della crisi i nostri desideri di libertà, giustizia sociale, la ricchezza delle nostre diversità dl donne e di uomini di tutto il mondo.
Per questo intendiamo mettere al centro di una riflessione orizzontale ed inclusiva i temi della crisi e dell’abitare al tempo della crisi; provare insieme a fare il punto sulle lotte in corso, condividendo ricchezze, difficoltà e differenze proprie delle diverse realtà locali; individuando nessi ed immaginando possibili connessioni e battaglie comuni.
Abbiamo individuato tre ambiti tematici principali che proponiamo alla discussione:
Reddito e Lavoro nella Crisi
La Città in Comune contro la Città Merce
Resistenza Sociale alla Repressione, al Controllo al Razzismo.
Su questa traccia di discussione e a partire da questi temi, lanciamo un appello aperto per costruire insieme un convegno nazionale che immaginiamo articolato in tre diverse giornate, con tavoli di lavoro, momenti di formazione, assemblee utili ad approfondire analisi, collegare esperienze concrete, elaborare strumenti e percorsi nuovi da praticare. Dove sia dato spazio tanto alla produzione del dibattito, quanto alla costruzione e attivazione di eventi artistici, culturali, performativi.
Le case occupate del Movimento di Lotta per la Casa di Firenze ed il CSA Next Emerson ospiteranno le iniziative ed i partecipanti.
Il programma è aperto a proposte e contributi tematici.
Per info, adesioni, proposte, contattare: abitarenellacrisi@insiberia.net