Martedì 15 si è svolto un incontro con l’amministratore delegato di Acciaierie Arvedi, Mario Caldonazzo, per verificare congiuntamente la situazione complessiva della Ferriera di Trieste ed in particolare ottenere delle chiare risposte sulla situazione di “limbo” legata alla gestione di Logistica Giuliana, controllata del gruppo che si occupa delle attività di banchina per il polo siderurgico triestino.
In primissima battuta è stata illustrata la situazione complessiva del gruppo Arvedi, che dopo l’importante acquisizione di AST Terni si sta muovendo in un mercato che però presenta molte incognite. L’elevata inflazione e gli elevati prezzi energetici infatti stanno di fatto condizionando il mercato, con consumi bassi e una domanda diminuita da parte dei clienti anche a causa degli alti livelli di stoccaggio. Questa tendenza continuerà fino alla fine dell’anno con una possibile ripresa soltanto a partire dal primo trimestre del 2023. Pesa la situazione internazionale, ovviamente, con particolare riferimento anche alla situazione determinata dal conflitto in Ucraina.
Paradossalmente, l’attività di banchina sembra essere più rosea, e l’azienda annuncia un incremento delle attività, condizionate in positivo dalla partenza a fine anno della nuova linea di zincatura e dalla necessità di valorizzare anche l’attività di retrobanchina attraverso l’impiego della componente di Siderurgica Triestina. Lo stesso Caldonazzo rassicura sulla situazione occupazionale, che vedrà la conferma della chiusura della CIGS nei tempi stabiliti e una valutazione stringente per l’impiego di tutto il personale come previsto.
La nostra organizzazione, al di là dell’avanzamento puntuale delle attività e degli investimenti, ha sottolineato come oggi sia una nota dolente la totale assenza dell’azienda nell’interlocuzione con i lavoratori e le rappresentanze sindacali di Logistica Giuliana in particolare, messa quasi ai margini del gruppo in qualsiasi ambito di discussione.
Per USB è necessario su questo un vero e proprio cambio di passo, la disponibilità a discutere del sistema premiante e una maggior inclusione nell’ambito delle discussioni che riguardano complessivamente Acciaieria Arvedi.
L’azienda su questo ha tenuto precisare che attualmente sono in corso tutte le attività necessarie a far diventare LG parte integrante del gruppo Arvedi, cosa che nei fatti oggi non è ed elemento questo che mette in grande difficoltà la possibilità di intervenire direttamente e dare risposte sulle legittime richieste sindacali.
L’azienda si è impegnata su questo, in un primo momento di confronto programmato il 29 novembre. Un primo elemento positivo, su cui però diciamo da subito che deve servire a introdurre elementi di concretezza sui temi del tavolo, in particolare sul PDR. Senza di questo, saremo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie a produrre un vero confronto con l’azienda, in grado di portare dei risultati per i lavoratori.
Da questo punto di vista, la prima iniziativa utile diventa quella dello sciopero nazionale del 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma, che deve coinvolgere non solo Arvedi ma tutto il siderurgico, settore colpito in questo momento più di altri dalla speculazione energetica e dagli impatti di un’economia che possiamo ormai considerare di guerra.
Abbassate le armi ed alzate i salari! Scioperiamo il 2 dicembre e il giorno dopo tutti a Roma!
USB Lavoro Privato - Industria