Rilassato il post presidio: aperitivo rinforzato nella sala Cral dei vigili urbani in via Bezzecca. Panini, focaccine e bibite per tutti. Tante risate, amicizia e solidarietà. Poi nel sotterraneo via all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti pulizia, ristorazione, logistica. Emozionanti le testimonianze, semplici ma profonde le parole dette, precise le analisi, grande l’incazzatura espressa negli interventi. Per tutti è stata una giornata molto positiva: per l’adesione massiccia allo sciopero, per la presenza altrettanto numerosa al presidio, per le prospettive di lotta. “È solo l’inizio, ha detto Gianfranco Besenzoni, vero animatore dello sciopero, acclamato dalle lavoratrici presenti. Ma i risultati di oggi incoraggiano. Avremo tutti contro: padroni e sindacati collusi che hanno sempre firmato contratti al ribasso, contratti che hanno peggiorato sempre più le condizioni di lavoro, i salari, le garanzie. Dobbiamo arrivare ad aprire un tavolo di trattativa per avere un contratto degno di questo nome. Il nostro obiettivo finale è poi conquistare la reintegrazione nelle aziende dove sono impiegati di tutti quelli che lavorano negli appalti. Come era una volta”. Sono poi intervenuti Franca Peroni e Maurizio Scarpa, usciti pochi mesi fa dalla Cgil e entrati in USB: la loro testimonianza è stata importante per la grande esperienza acquisita in tanti anni di militanza in Cgil, ma soprattutto, per la testimonianza di quali siano le logiche antioperaie dominanti ormai da anni in quel sindacato. Franca ha esordito dicendo che “Giornate come quella di oggi era tempo che non le vivevo. Perché mobilitazione, lotta, sciopero sono parole ormai dimenticate in Cgil. Sostituite da concertazione, responsabilità, imprenditorialità. Io sono uscita dalla Cgil perché ho visto il mio impegno vanificato da logiche concertative che non condividevo. Ho resistito anni poi non ce l’ho più fatta. In USB invece ho ritrovato il sindacato che avevo perso, un sindacato combattivo, che lavora per i diritti e i bisogni dei lavoratori”. Maurizio ha invece snocciolato una serie di dati a dir poco impressionanti su come sono gestiti sindacati e istituti previdenziali. “Lo sapete che ogni volta che i metalmeccanici firmano un contrato 30 euro vengono prelevati a iscritti e non e vanno in tasca alla Fiom? Lo sapete che il 50 per cento degli Enti bilaterali non fa assolutamente nulla? Lo sapete che il 75 per cento delle entrate della Filcams viene dagli istituti contrattuali e non dalle tessere? E poi: l’Inps, dove adesso lavoro, ha 400 milioni di euro di attivo e invece ci dicono che è in gravi perdite. È semplice: lo Stato non ha versato i contributi dei suoi dipendenti dal ’45 al ’99. I dirigenti poi, che guadagnano tanto ma pagano pochi contributi, producono ogni anno un buco di bilancio, coperto da quei lavoratori tanto da loro disprezzati.”