Lo scorso 2 febbraio a Bologna è partita in via sperimentale la riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, che prevederà l’istituzione di Uffici Provinciali per l’accertamento in sostituzione degli attuali uffici locali.
“Si tratta di una rivoluzione degli assetti degli uffici e del personale che per ora ha ottenuto l’unico risultato di immobilizzare l’attività di contrasto all’evasione fiscale e al lavoro sommerso”, afferma Stefano Vendetti, dell’esecutivo nazionale RdB-CUB Agenzie Fiscali. “I lavoratori del Fisco, che hanno sin qui garantito risultati brillanti, temono che dietro questa manovra si nasconda uno svuotamento delle funzioni di controllo e di servizio svolte fino ad oggi dall’Agenzia delle Entrate e non vogliono stare a guardare in silenzio”.
Oltre alle ricadute professionali e salariali, che secondo la RdB-CUB saranno molteplici e pesanti, c’è in gioco il futuro dei servizi fiscali erogati ai cittadini e la tenuta di un sistema che, pur non avendo risolto la piaga dell’evasione fiscale di cui il Paese è malato, si è dimostrato un efficace deterrente. È per queste ragioni che la RdB PI ha organizzato per il 18 febbraio una giornata di mobilitazione nazionale: nelle Direzioni regionali interessate dalla riorganizzazione si terranno assemblee cittadine e verranno consegnate le migliaia di firme con cui i lavoratori chiedono garanzie sia sul mantenimento di tutte le funzioni dell’Agenzia, sia in tema di mobilità del personale, di sviluppo professionale e di salario.
Conclude Vendetti: “Oggi più che mai l’interesse della collettività coincide con la battaglia dei lavoratori delle Agenzie Fiscali, che chiedono solo di lavorare nella prospettiva di recuperare i 330 miliardi di euro di imponibile evasi nel 2008 e di stanare le imprese che sfruttano in nero oltre 2 milioni e mezzo di lavoratori, violando tutte le norme sul lavoro e sulla sicurezza e mettendo in difficoltà, soprattutto in un momento di crisi economica, le aziende oneste”.