Lo scorso 24 febbraio USB ha avviato le procedure per l’indizione di due ore di sciopero degli ispettori di vigilanza di INPS e INAIL contro la costituzione dell’Agenzia unica della vigilanza. A stretto giro, il 25 febbraio, è arrivata la convocazione del Ministero per il 3 marzo alle ore 11.00.
USB ha nuovamente impegnato la piazza per la giornata del 3 marzo, per poter organizzare un nuovo presidio degli ispettori di vigilanza in Via Veneto a
Roma, davanti al Ministero del Lavoro, in concomitanza con l’incontro
sindacale.
Nel frattempo, lo stesso Ministero del Lavoro ha sbloccato le procedure per l’indizione dello sciopero.
Se l’incontro del 3 marzo andrà male USB proclamerà lo sciopero degli ispettori di vigilanza di INPS e INAIL individuando la data per l’iniziativa di protesta.
All’astioso comunicato del 26 febbraio della Funzione Pubblica CGIL rispondiamo con il sorriso e con la disponibilità a mettere ancora una volta a disposizione di tutti i lavoratori e delle organizzazioni sindacali che vorranno partecipare il presidio del 3 marzo, come abbiamo fatto lo scorso 20 febbraio. Chi si è differenziato, a livello nazionale, è stata proprio la CGIL che, insieme a CISL e UIL, ha chiesto e ottenuto l’incontro con il Ministro del Lavoro il 19 febbraio, per poi portare i lavoratori il giorno successivo a fare un’inutile passeggiata in Via Flavia, davanti ad una sede secondaria del Ministero, pur di distinguersi dalla USB.
Per fortuna i lavoratori sono più intelligenti di chi li rappresenta e il presidio in Via Veneto è diventato nei fatti unitario, come unitarie sono le tante assemblee e iniziative che si stanno tenendo nei territori. Quel che conta è il risultato e per ottenerlo è necessario esercitare il massimo della pressione possibile.
USB Pubblico Impiego