Dopo il vaglio da parte della Corte dei Conti e del Ministero del Tesoro, il Governo dà il via libera all’ARAN per la firma del rinnovo del biennio economico 2008-2009 del Comparto Agenzie Fiscali che trova d'accordo CISL UIL e CONFSAL-UNSA, nonostante che gran parte dei lavoratori delle Agenzie Fiscali abbiano respinto nel dicembre scorso l'ipotesi contrattuale espressa dalla preintesa. Va ricordato a questo proposito che il referendum telematico indetto da RdB è stata l'unica forma di consultazione alla quale siano stati chiamati i lavoratori. In certe occasioni evidentemente non si ha più nemmeno il "coraggio" di andare a parlar loro in assemblea.
La risposta alla crisi economico-finanziaria in atto è dunque chiara: tagli salariali e incentivi alle imprese. Proprio nella stessa giornata in cui si chiude un vergognoso contratto a perdere, circolano voci insistenti di sostegno all'industria automobilistica con pesanti bonus per l'acquisto di vetture nuove. Peccato che il Governo - e i sindacati che gli tengono bordone - non si preoccupano di chiarire con quali soldi le famiglie pagheranno benzina, bollo e assicurazione.
Il "rinnovo" contrattuale porterà nelle tasche dei lavoratori del Fisco 82 euro medi lordi a decorrere dal gennaio 2009. Nel frattempo la legge 133/2008 ha tagliato le risorse derivanti dal Comma 165 con effetti sul salario accessorio degli stessi lavoratori pari mediamente a circa 300 euro netti mensili pro capite. Poiché la matematica è una scienza abbastanza pignola, facendo un rapidissimo calcolo questo "rinnovo" contrattuale porta a un saldo negativo di circa 250 euro netti mensili.
Non può certo bastare il rinvio a una successiva integrazione “sulla base di specifiche disposizioni di legge” per recuperare lo scippo dei fondi del Comma 165. E non sarà certo il generico impegno contenuto nell’accordo del 30 ottobre a poter garantire la restituzione del maltolto: con le promesse non si riempie il piatto. La realtà è che non c’è niente di certo circa il ripristino delle leggi speciali né sull’entità delle risorse che da quell'eventuale ripristino ne deriveranno. Semplicemente si spera nella memoria corta dei lavoratori o nella scarsa verificabilità di somme che sono sempre arrivate disordinatamente e confusamente nel tempo.
Al di là delle promesse e delle prese per i fondelli, la realtà vera è quella già scritta sui cedolini degli stipendi di gennaio del Ministero dell’Ambiente ed è una realtà che parla di una riduzione di 70 euro rispetto alla busta paga di un anno fa. Lì se ne sono accorti subito perché il salario accessorio di quel Ministero è - o meglio era - corrisposto mensilmente insieme con la parte tabellare. Noi ci raccapezzeremo fra qualche mese.
Quindi questo contratto non solo non aumenta il potere d’acquisto dei salari, non solo non ne recupera la perdita per effetto dell’inflazione, ma addirittura riduce le buste paga, confidando nel fatto che i lavoratori delle Agenzie Fiscali si accorgeranno della beffa più tardi viste la differita modalità di pagamento del salario accessorio. Per dovere di cronaca noi non abbiamo firmato perché non abbiamo mai truffato i lavoratori. Continueremo a porre la questione salariale al centro della nostra azione sindacale, perché alla crisi si risponde dando soldi a chi deve vivere e non aiuti di Stato a chi già sguazza nel lusso.