Onorevoli Ministri,
il massacro mediatico che si sta consumando in questi giorni nei confronti dei Lavoratori della Pubblica Amministrazione, rischia di compromettere definitivamente il patrimonio di professionalità, credibilità e onestà che milioni di Lavoratori hanno faticosamente accumulato in tutti questi anni. Troppo spesso si finge di ignorare l'importanza del loro ruolo per la coesione sociale del nostro Paese. Troppo spesso ci si dimentica che quando i servizi sociali sono stati sacrificati sull'altare delle compatibilità di bilancio è stata proprio la dedizione al lavoro di milioni di onesti Lavoratori Pubblici a impedire che il Cittadino sperimentasse servizi di qualità infima e prestazioni inadeguate ai suoi bisogni.
La politica a volte sembra dimenticare che la qualità del rapporto fra Cittadini e Istituzioni è intimamente connesso con la qualità dei servizi che vengono loro offerti; malgrado questa qualità si sia progressivamente degradata a causa delle scelte di bilancio sembra quasi che si voglia imporre all'opinione pubblica l'idea che la causa del dissesto della Pubblica Amministrazione stia nei demeriti dei Lavoratori Pubblici. Se non siamo di fronte a un massiccio tentativo di disinformazione di massa, siamo comunque di fronte a un formidabile travisamento dei fatti.
Ciò che più traspare da certe esternazioni è che spesso la classe politica italiana - prescindendo da colori e schieramenti - conosce poco la realtà che deve governare e amministrare. Abbiamo letto e ascoltato proclami inneggianti alla introduzione di meccanismi di misurazione della produttività e della possibilità di premiare i meritevoli e di licenziare i fannulloni. A tal proposito informiamo l’Onorevole Brunetta che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Agenzie Fiscali obbliga già ad adottare un piano aziendale annuale che preveda il raggiungimento di obiettivi stringenti e misurabili la cui ulteriore definizione viene riservata allo strumento politico-amministrativo della Convenzione Annuale fra Agenzie Fiscali e Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I Lavoratori del Fisco, che contribuiscono al recupero dell’evasione fiscale, all'emersione delle sacche di lavoro nero, alla lotta alla contraffazione e all'esecuzione di tutti gli adempimenti tributari fisiologici, sono già da otto anni assoggettati a un meccanismo di misurazione e di incentivazione della produttività definito sin nei minimi dettagli dei tempi di lavorazione di ogni singolo prodotto. Hanno già una casella nominale di posta elettronica che li tiene in contatto costante con gli utenti e i loro redditi annuali sono tanto bassi quanto noti a tutti: la retribuzione media annua lorda non supera i ventimila euro.
Ci si aspetterebbe dunque, per contrappasso, che a fronte di queste scelte aziendali onerose ci fosse sull'altro piatto della bilancia ciò che corrisponde all'obbligo della prestazione lavorativa e cioè una retribuzione adeguata. In concomitanza con la manovra fiscale d'inizio legislatura è accaduto invece che l'Onorevole Tremonti abbia bloccato il decreto che finanzia il salario di produttività di tutto il Comparto Agenzie Fiscali e degli altri beneficiari. Nel frattempo altri attori chiedono di partecipare alla divisione di quelle somme che provengono dall'azione di contrasto all'evasione, con il risultato che restando invariato il numeratore, ma aumentando il denominatore, il peso della retribuzione legata alla produttività rischia di diventare del tutto esiguo, incapace di sostenere qualsivoglia politica di incentivazione alla produttività e inadeguato a superare il problema dell'impoverimento salariale che già il Contratto Nazionale ha lasciato irrisolto. A dire il vero, l'intervento dell'Onorevole Tremonti ha di fatto azzerato ogni aspettativa retributiva per il 2007 e per l'anno corrente mettendo a rischio la stessa produttività che dite di voler incentivare.
Per questo chiediamo un intervento normativo che garantisca che a lavoro svolto corrisponda salario certo; e in via preliminare chiediamo l'immediato sblocco del decreto che finanzia il salario di produttività per il 2007.
Ma non è l'unica questione sulla quale vi chiediamo di intervenire: sul vostro tavolo resta irrisolto il problema del decentramento delle funzioni catastali, intimamente connesso al futuro dell'Agenzia del Territorio e dei suoi undicimila dipendenti. Una recente sentenza del Tar ha dichiarato l’illegittimità del meccanismo avventatamente messo in funzione dall'uscente Governo di centro-sinistra il quale ha avuto la responsabilità di sacrificare l'unita del Catasto Nazionale ai pur legittimi interessi particolari degli Enti Locali. Oggi il decentramento catastale rischia di generare un caos organizzativo che di fatto potrà paralizzare la politica tributaria legata al patrimonio immobiliare del Paese, con conseguenze inimmaginabili proprio su quel fronte verso il quale l'attuale Governo mostra molta sensibilità come la recente "Manovra ICI" ha dimostrato.
I danni che i Cittadini subiranno verranno anche questa volta imputati al fannullonismo e al degrado morale dei Lavoratori Pubblici?
Vi chiediamo interventi all'altezza dell'efficienza e della tempestività che pretendete dai Lavoratori; vi chiediamo inoltre la rapida convocazione di un tavolo di confronto intorno al quale affrontare responsabilmente il tema dell'efficienza dei servizi pubblici senza tenerlo disgiunto dalla questione salariale. Siamo pronti al confronto ma siamo altrettanto pronti ad aprire una stagione di conflitto qualora alla linea del dialogo il Governo continui a preferire quella della denigrazione a mezzo stampa dei Lavoratori Pubblici.
Auguri di buon lavoro.