Agli amanti del cinema il nome Sose evoca il bellissimo thriller I soliti sospetti, il cui misterioso personaggio principale si chiama Kaiser Sose. Agli altri, il nome Sose non dirà probabilmente nulla. Eppure la Sose (luzioni per il istema conomico) merita attenzione: è una SpA interamente partecipata dal Ministero dell'Economia e Finanze e dalla Banca d'Italia che elabora gli studi di settore con cui si quantificano le tasse che i titolari di Partita IVA versano allo Stato.
L'Agenzia sarebbe perfettamente in grado di svolgere questo compito ma una direttiva del MEF la obbliga ad acquistare annualmente la consulenza per l'elaborazione degli studi di settore proprio dalla Sose SpA. Poco importa se questo servizio ha un costo di diverse centinaia di migliaia di euro e se l'Agenzia avrebbe le competenze e le conoscenze per svolgerlo in proprio.
Nei fatti, la cessione di servizi pubblici ai privati determina spesso l'aumento dei costi e il peggioramento dei servizi e non risponde a quei criteri di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa che sono evocati quando si chiudono gli uffici e i servizi o si tagliano le retribuzioni in nome della spending review. Come è facilmente dimostrabile, le esternalizzazioni obbediscono molto spesso ad altri criteri “politici” come ad esempio la necessità di alimentare i poltronifici che garantiscono incarichi, compensi, gettoni di presenza da elargire a destra e a manca.
Ma tornando alla Sose SpA, dalla lettura dell'ultimo bilancio disponibile, quello del 2012 e navigando sul sito web si possono fare “scoperte” interessanti.
Si scopre ad esempio che il presidente del Consiglio di amministrazione è il vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate, dott. Marco Di Capua e che nel collegio sindacale siede un autorevole commercialista nonché vicepresidente dell'ANTI (Associazione Nazionale Tributaristi Italiani). Istintivamente ci sembra strano che un commercialista sia ai vertici di una società che deve definire quante tasse far pagare ai contribuenti autonomi. Ma magari è un nostro limite ... Ci sembra strano anche che il “numero due” dell'Agenzia delle Entrate collabori - remunerato s'intende - con una società privata che secondo noi fa concorrenza alle funzioni dell'Agenzia.
Alcune operazioni, ben documentate nei rispettivi bilanci, avranno forse messo in difficoltà o imbarazzo lo stimato vicedirettore dell'Agenzia nonché presidente di Sose. Imbarazzo deve esserci stato ad esempio quando in qualità di vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate ha fatto valutare a un professionista la congruità del prezzo dei servizi che l'Agenzia stessa è obbligata ad acquistare da Sose.
Dal bilancio di Sose emergono altre informazioni. Il costo del personale aumenta (meno male ... diciamo noi) mentre nel frattempo i lavoratori del comparto Agenzie fiscali subiscono il blocco dei contratti che si teme duri fino al 2020 e attendono una progressione economica. Sulle assunzioni senza concorso pubblico non è dato sapere, mentre nel comparto vige il blocco del turn over e centinaia di idonei di concorsi interni o pubblici (come quello per i CAM) sperano nello scorrimento totale delle graduatorie che non arriva mai.
La Sose è impegnata anche in altre attività: definisce i costi standard con cui si decidono i tagli ai servizi pubblici locali e alla sanità. Elabora e cede a pagamento informazioni ricavate dagli studi di settore, per scopi commerciali e industriali. Se un lavoratore interroga il codice fiscale della madre viene sanzionato, mentre la Sose può vendere a terzi i dati ricavati dalle dichiarazioni dei redditi.
Sono per noi tutte stranezze che ci fanno sorgere domande e dubbi, come quando si guarda un thriller per capire chi è il colpevole. Ne I soliti sospetti il colpevole è Kaiser Sose, anche se la sua identità resta sconosciuta fino alla fine del film. Nella realtà ci siamo stancati di essere additati come i colpevoli di tutto e considerati un costo da tagliare. Diciamo basta ai poltronifici, riportiamo dentro il comparto tutte le funzioni esternalizzate. Per combattere davvero l'evasione fiscale si deve rafforzare il Fisco e affidargli tutte le funzioni: accertamento, anagrafe tributaria, studi di settore, riscossione. Abbiamo le professionalità, le conoscenze e le competenze per farlo.
USB chiede da molto tempo che le funzioni affidate alle società private come Equitalia per la riscossione, tornino in mano pubblica. La richiesta vale per Equitalia e vale per Sogei (informatica e anagrafe tributaria) e per Sose (studi di settore). Intorno alle nostre proposte si sta finalmente registrando un forte consenso politico anche in Parlamento. Si tratta di passare dalle parole ai fatti.
Via il privato dal pubblico, via le partecipate dal nostro comparto!