Premesso che per U.S.B. Il disegno di Riordino delle Province comporterà una diminuzione ed indebolimento della presenza pubblica nell'erogazione dei servizi, di seguito considerazioni sulla riforma in parola e richieste.
La legge 56/2014, prevede che le Regioni, entro il termine del 31 dicembre 2014, adottino iniziative legislative per la definizione delle funzioni, sentiti gli osservatori regionali, all'uopo istituiti e previa consultazione delle autonomie locali interessate.
In capo ai nuovi Enti di Area Vasta devono essere mantenute unicamente le funzioni coerenti con le finalità proprie di questi Enti secondo la legge 56/2014 e che pertanto vengono riassegnate solo le funzioni delegate. In ordine, sempre ai disposti della legge sopraccitata, comma 92, alle risorse umane e finanziarie, sono garantiti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in corso, nonché quelli a tempo determinato fino alla scadenza contrattuale.
La legge del 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), all’art. 1 commi 418 e seguenti, ha definito con decorrenza 1° gennaio 2015 una serie di misure aggiuntive in gran parte finalizzate alla ricollocazione del personale provinciale e si modificano le disposizioni della legge 56/2014 indicando, comma 421 art. 1, che la dotazione organica delle Province deve subire una riduzione almeno del 50% della spesa relativa al personale di ruolo alla data del 8.4.2014.
Nell'ambito del quadro normativo delineato, dapprima con la legge 56/2014 e poi con la Legge di stabilità 2015, la Regione Veneto, con deliberazione della Giunta Regionale del 29.12.2014, ha approvato il disegno di legge recante le “Norme per il riordino delle funzioni amministrative provinciali”, che agli artt. 2 e 3 prevede, nelle more dell'adozione delle leggi di riordino, la conferma in capo alle Province di tutte le funzioni originariamente svolte dalle stesse, riservandosi di adottare uno o più disegni di legge per individuare la loro ri-assegnazione in capo alla Regione o agli Enti locali in forma singola o associata. Su questo punto è necessario ricordare che la Legge di stabilità indica il 31 marzo 2015 la data entro la quale deve essere individuato il personale che resta in servizio nel nuovo Ente di Area Vasta per lo svolgimento delle funzioni fondamentali e il personale da destinare alle procedure di mobilità.
Il fatto che la Regione Veneto abbia rinviato a successivi disegni di legge, da approvarsi nel termine del 31 dicembre 2015, la definizione delle funzioni delegate mette le Province nella condizione di dover far fronte alle spese anche per i servizi afferenti a queste funzioni, in aggiunta alle spese derivanti per i servizi delle funzioni fondamentali.
Una situazione finanziaria, per le Amministrazioni Provinciali, fortemente compromessa anche a causa del disposto della Legge di stabilità che richiede alle Province un contributo da versare allo Stato, di 1 miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi di euro per il 2016 e 3 miliardi di euro per il 2017.
In questo scenario di vuoto decisionale e organizzativo, aggravato dalla negativa situazione finanziaria, si prospettano, per i lavoratori condizioni di “inutilità”, frustrazione e incertezza per i pagamenti degli stipendi e sul futuro occupazionale e sarà a rischio l’erogazione dei servizi quali:
· Trasporto disabili
· Integrazione scolastica per studenti con grave deficit sensoriale
· Sostegno per la progettualità minori riconosciuti da un solo genitore
· Prevenzione, protezione, territorio e ambiente
· Manutenzione e messa in sicurezze di strade e scuole
· Formazione, progetti finalizzati alla dispersione scolastica
· Ricerca e inserimento al lavoro
· Servizi e attività inerenti al trasporto pubblico/privato.
Per quanto sopra esposto chiediamo al Consiglio regionale di vincolare, in sede di bilancio, le risorse finanziarie necessarie a garantire per l’anno in corso, la continuità dei servizi e attività riferite alle funzioni delegate e per l’occupazione, in attesa dell’approvazione di disegni di leggi sul riordino delle funzioni e competenze.