Il caso - «Ci sono anche superconsulenze»
Il commissario Lombardi, nominato due settimane fa,
ha depositato il bilancio sul tavolo della Regione
Quasi tre milioni di euro polverizzati in consulenze esterne, in aggiunta ai 1.186 dipendenti già in organico. Alla voce crisi vanno invece letti i 52 milioni di rosso per gli inquilini che non pagano; e poi le tasse, l'Imu (13 milioni) e gli altri balzelli che portano il totale a quota diciannove milioni. Un bilancio drammatico, quello che il neocommissario straordinario di Aler (GUARDA IL PATRIMONIO DELL'AZIENDA) Milano, Gian Valerio Lombardi, ha depositato sul tavolo di Roberto Maroni pochi giorni fa.
«RISCHIO INSOLVENZA» - Il governatore prende a sorpresa la parola davanti a un'aula di Consiglio già nervosa per la nuova ondata di nomine da ratificare. Senza sconti. Un bilancio così «grave», scandisce Maroni, da porre Aler «al rischio di insolvenza nei confronti dei propri creditori» e «nell'impossibilità di far fronte ai pagamenti inderogabili e urgenti quali gli stipendi del personale, le utenze, gli oneri fiscali e i contributi previdenziali».
L'impietosa diagnosi parla di ottanta milioni secchi di rosso. Quanto alle medicine possibili, Maroni parla della necessità di un piano di risanamento, del rafforzamento della vigilanza, della collaborazione da rilanciare con il Comune di Milano e della riforma complessiva di tutto il sistema Aler da portare a compimento il prima possibile. Un'uscita a valanga. Che specie tra i banchi del centrodestra non manca di sollevare qualche mugugno. Anche perché, è bene ricordarlo, fino a al mese scorso la gestione di Aler era in mano a un manager in quota Pdl (Loris Zaffra), affiancato peraltro da un vice di area leghista. Per non parlare degli ex An, da sempre molto attivi nel palazzone di viale Romagna.
IL COMUNE - La vicenda Aler non può non chiamare poi in causa Palazzo Marino. Giuliano Pisapia rimbalza però le responsabilità sulle passate gestioni regionali: «Da sempre denunciamo le inefficienze dell'azienda che nel corso degli anni hanno reso possibile che si venisse a creare un buco di bilancio di questa entità. L'ho fatto io in prima persona e lo ha fatto la mia giunta. È una questione che affonda le sue radici lontano nel tempo ed è frutto di un ventennio di malgoverno in Regione Lombardia», commenta il sindaco. Stesso concetto espresso dal centrosinistra di stanza al Pirellone. «Non basta denunciare, vanno accertate le responsabilità dei singoli», dicono in coro Alessandro Alfieri (Pd) e Lucia Castellano (Lista Ambrosoli nonché ex assessore milanese alla Casa). In serata a Pisapia e alla sinistra risponderà piccato l'ex governatore Roberto Formigoni: «Sia meno arrogante: l'80 per cento del deficit è stato accumulato negli ultimi 12 mesi».
LE POLEMICHE - Secondo l'assessore comunale alla Casa, Daniela Benelli, i veri problemi di Aler sono invece «il modello organizzativo, il degrado del patrimonio, il deficit di bilancio». La faccenda si presta a infinite letture. Il leghista Matteo Salvini punta allora il dito contro «gli abusivi che non pagano, difesi e coccolati dalla sinistra tramite politici, associazioni e sindacati».
«Dobbiamo rivedere le tipologie dei nuclei familiari. Non possiamo pensare di premiare soltanto le famiglie monoreddito con più figli, escludendo di fatto gli italiani dalle graduatorie», dice anche il pidiellino Fabio Altitonante. Che fare ora? «Lavoreremo in accordo con i commissari straordinari per un piano di risanamento finanziario della durata di 3 anni», rassicura l'assessore alla casa di Palazzo Lombardia Paola Bulbarelli. E i debiti, gli stipendi da versare, le bollette da pagare? «Se necessario la Regione Lombardia interverrà con un anticipo di 30 milioni di euro per assicurare le spese indifferibili».
30 luglio 2013 (modifica il 31 luglio 2013)