All’indomani dell’uscita delle liste di mobilità consegnate alle organizzazioni sindacali, nel pesante ed imbarazzato silenzio di tutte le sigle sindacali ferme da mesi in attesa dell’applicazione di accordi bloccati da Alitalia Cai, ci svegliamo da un sonno durato tre anni vivendo un incubo: i numeri che si stanno delineando sono esagerati ed esorbitanti.
Passeranno alla gestione INPS tra poco meno di un anno migliaia di lavoratori e cioè tradotto, saranno lasciate al terrificante destino di precarietà per il futuro migliaia di famiglie.
I totali parlano chiaro, siamo abbondantemente sopra le mille unità per ciò che riguarda i naviganti assistenti di volo, a 650 per i piloti, addirittura oltre le 3000 i dipendenti di terra. Queste sono le cifre nude e crude.
Alla luce di questi dati ci sembra grottesco e raccapricciante che non una delle organizzazioni che rappresentano le categorie ha preso una posizione netta di impegno per arginare il disastro imminente che riguarda quanti non sono interessati dagli accordi.
Di più, con grande sgomento leggiamo quanto dichiarato in questi giorni dalla Filt Cgil in tema di assunzioni dalla cassa integrazione che a proposito di accordi scritti e ristampati, ruminati e più volte disattesi ritiene di voler.”…chiedere di ridefinire per iscritto, tempi e modalita' di attuazione dell'accordo di marzo”
Altro passaggio riguarda l’affermazione secondo la quale "Il rientro dei 170 assistenti di volo svuoterebbe il bacino della cassa integrazione…”
Diteci che è uno scherzo! E’ un’allucinazione.
Ebbene non è questa la realtà!
Ci sono decine di persone mai contattate, fuori da ogni prospettiva di reintegro, senza alcun motivo che non sia puramente e ferocemente discriminatorio. Ci sono centinaia di persone poste in Cigs che non raggiungeranno i requisiti pensionistici. Ci sono i lavoratori di quella che era la più grande azienda del centro sud fuori da ogni prospettiva di ricollocamento. Lo vogliamo ribadire: le quantità di lavoratori che ad oggi si ipotizza di assumere (chissà quando) in Cai non esauriscono il bacino dei Cigs .
Insomma ci vuole una certa faccia di tosta per dichiarare ora che su molti punti dell’accordo del 4 marzo l’azienda è inadempiente e se qualcuno è convinto che basta tornare a trattare la materia data per assodata pretendendo una ridicola “road map” forse non si è reso conto di come stanno le cose.
Nelle dichiarazioni della Filt si torna anche sopra un’altra questione scabrosa, quella della cassa integrazione volontaria aperta in un’azienda cosiddetta sana che ha creato una diversità di trattamenti rispetto a quanto è previsto nell’applicazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori Alitalia A.S.
Denunciamo il ritardo, l’immobilismo e l’impotenza delle organizzazioni che non riescono neppure a far applicare quanto pattuito e che non si preoccupano di considerare tutte le persone che stanno per perdere il posto di lavoro.
Nel frattempo gli incontri tra Usb e l’azienda tenuti anche presso il ministero del lavoro nell’ambito dell’apertura della procedura di raffreddamento, sui temi delle assunzioni dalla Cigs, della stabilizzazione dei CTD, dell’adeguamento dei posti di riposo sugli aeromobili A330 e sulle modalità di assegnazione delle ferie, hanno avuto esito negativo.
USB preparerà quindi una mobilitazione ed un pacchetto di iniziative per il lavoro come risposta all’indifferenza e per la tutela di chi non ha voce. Non resta che preparare gli elmetti e valutare le iniziative di mobilitazione adatte a questa circostanza. Faremo tutto quanto è in nostro potere per scongiurare il rischio di vedere i licenziamenti di massa.
Chiediamo ai colleghi il sostegno per condurre questa battaglia. Invitiamo tutti a darci la forza per farlo. Dateci il vostro appoggio e decidete del futuro dei vostri colleghi. Non lasciate la penna in mano ad altri e firmate un patto di solidarietà condividendo lo sdegno che noi proviamo.
Fiumicino, 27 ottobre 2011