Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

In Primo Piano

Alitalia, dall’incontro con ITA la conferma di un piano industriale inadeguato. A gennaio assemblea davanti al Parlamento

Nazionale,

L’incontro con Italia Trasporto Aereo (ITA) non ha dissipato le preoccupazioni e le perplessità che USB aveva già espresso sul piano industriale dopo la presentazione alla stampa del 19 dicembre scorso. Abbiamo potuto avere alcuni approfondimenti rispetto alcuni numeri del Piano, che a regime nel 2025 prevede una flotta di 110 aerei totale (di cui 26 di Lungo Raggio), più dei 95 apparsi sulla stampa, ma i dipendenti sono confermati essere 9500, come preannunciato, peggiorando persino il rapporto aerei/dipendenti. Siamo tuttora in attesa di una serie di ulteriori informazioni rispetto a dati nevralgici che non ci sono stati ancora forniti, mentre non sono state toccate le questioni relative a occupazione, salvaguardie e diritti dei lavoratori.

Al momento il quadro presentato conferma una compagnia che a regime avrà dimensioni inadeguate, con un assetto di flotta simile all’attuale, con un rapporto dipendenti per aereo molto risicato, senza recupero delle lavorazioni, a partire dalle manutenzioni, che si concentrerà su Fiumicino e Linate senza citare Malpensa, che non ha ancora piani concreti per il cargo.

In sintesi, qualcosa di praticamente identico a quanto già visto finora, una situazione che ha già dissipato un patrimonio umano, industriale e finanziario enorme, mentre molti indizi lasciano presagire che la futura ITA potrebbe diventare il bocconcino predestinato per le major europee.

Inoltre, manca del tutto qualsiasi riferimento alla riforma del trasporto aereo, che è una necessità primaria per la sopravvivenza di qualsiasi azienda del settore oltre che di ripristino di condizioni accettabili per tutti i lavoratori.

Il piano industriale è stato inviato alle Commissione Europea e al Parlamento lo scorso 21 dicembre, ma la presentazione alle commissioni parlamentari slitterà con molte probabilità a dopo le festività natalizie.

Tutto il futuro mese di gennaio sarà quindi quello in cui si il futuro di ITA e dei suoi lavoratori e di tutto il settore passerà al vaglio del Parlamento. I lavoratori non accetteranno di essere un’altra volta vittima di una ITA-lietta che, nascendo con 3 miliardi di investimenti pubblici, deve porsi ben altri obiettivi.

USB convocherà una prima assemblea pubblica e aperta davanti al Parlamento nei primi giorni di gennaio in occasione dell’avvio della discussione sul piano industriale di ITA.

Unione Sindacale di Base – Trasporto Aereo

24 dicembre 2020