Ore dense di notizie che riguardano il mondo di Alitalia/Ita e confermano purtroppo tutte le nostre critiche sul merito e sul metodo dell’operazione che ha portato alla nascita di questa compagnia aerea pubblica.
Innanzitutto, sta entrando nella fase decisiva il progetto di ri-privatizzazione di ITA con due cordate in campo (MSC-Lufthansa e il Fondo Certares) che si candidano ad acquisire un asset nel terzo mercato europeo, ripulito di lavoratori, diritti e salari proprio mentre si nazionalizzava, sotto i diktat della Vestager. In pratica, lo Stato italiano si è ridotto a fare il lavoro sporco e impacchettare il regalo per i privati, perlopiù stranieri.
In seconda battuta, i 1000 esuberi del personale di handling di Alitalia a Fiumicino, contenuti nella lettera inviata alle organizzazioni sindacali dai commissari e da Swissport, non possono rappresentare una sorpresa alla luce della macelleria sociale in atto in queste settimane nel ramo aviation. L'appetito vien mangiando e sulle macerie di Alitalia qualcuno ha preparato un enorme banchetto per le società in cambio di qualche misero favore personale.
Infine, come sorprenderci dell'ultima boutade del presidente di ITA Altavilla, che si lamenta del livello misero del suo stipendio da manager pubblico, lesivo a suo dire della sua storia di manager, stante i precedenti a cui lo stesso Altavilla ci ha abituato? Con estrema determinazione, ben oltre il limite dell'arroganza, ha imposto una mini-compagnia, migliaia di licenziamenti, tagli salariali sopra il 30%, la cancellazione dei diritti acquisiti dei lavoratori garantiti per legge; con lo stesso metodo oggi chiede l'aumento dei suoi emolumenti. Un tempo sarebbe stata la vergogna a fermare certe esternazioni, oppure un Paese degno di questo nome a cacciare certi personaggi; ma in questi tempi draghiani certi manager non si accontentano più, mentre ai lavoratori si nega persino il salario minimo.
La storia della fine di Alitalia, della sua spartizione e della nascita di ITA rimane un'enorme ferita sulla storia del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici in questo Paese, continuando a infettare tutto ciò che lo circonda.
Da mesi USB denuncia questo film dell'orrore in atto nel trasporto aereo italiano, con la complicità non solo di sigle storiche del sindacato ma anche di un intero quadro politico che avrebbe avuto l'onere del controllo di questa operazione.
Noi non molliamo e continueremo a denunciare e lottare contro questo sistema con ogni mezzo a partire dai prossimi appuntamenti, sia di carattere legale che sindacale che abbiamo davanti.
Unione Sindacale di Base – Trasporto Aereo
24 maggio 2022