Il sindaco: "Il mio è un appello accorato a chi ha una casa inutilizzata: mettetela a disposizione di chi non ha un tetto sotto cui vivere perché l’emergenza abitativa a Saronno è davvero grave"
di Sara Giudici
Saronno (Varese), 17 settembre 2014 - «Il mio è un appello accorato a chi ha una casa inutilizzata: mettetela a disposizione di chi non ha un tetto sotto cui vivere perché l’emergenza abitativa a Saronno è davvero grave». Così il sindaco Luciano Porro ritorna sul tema della casa e degli sfratti particolarmente caldo in città. L’ultima emergenza risale a una settimana fa quando una 45enne ucraina, sfrattata dall’appartamento in cui viveva con i figli, di 2 e 19 anni, ha portato tutti i propri effetti personali davanti al municipio dove è rimasta per quasi 24 ore. «La verità è che in città non c’è un appartamento comunale o di Aler libero al momento – rimarca il sindaco Luciano Porro – io condivido l’adesivo attaccato dai ragazzi dei centro sociali con lo slogan “Troppe case senza gente, troppa gente senza casa” ma purtroppo abbiamo le mani legate».
Il tema è stato recentemente affrontato anche dal vicesindaco Valeria Valioni: «Sarà sicuramente un autunno caldo sul fronte dell’emergenza casa: finora abbiamo tenuto botta ma ci sono molte situazioni che arriveranno all’epilogo senza che l’Amministrazione possa fare molto. Le case, una decina, che potevamo assegnare sono state date e se si pensa che nelle prime trenta posizioni della graduatoria per l’assegnazione di alloggi ci sono 21 famiglie con sfratto esecutivo si ha un’idea della situazione». Evidente la frustrazione degli amministratori: «Noi facciamo davvero il possibile. Da Aler potrebbero arrivare ancora un paio di alloggi ma sarebbe davvero una goccia del mare». Quello dell’emergenza abitativa è un tema che il Comune ha cercato di risolvere anche con soluzione innovative come il progetto Lo.ca.re.
«L’idea è che ognuna delle due parti si renda disponibile a collaborare, in modo da sbloccare il mercato delle locazioni. A fare la sua parte sarà anche la municipalità che, oltre a favorire l’incontro tra domanda e offerta, ha creato un fondo di garanzia per il risarcimento, in caso di morosità, di un periodo di sei mesi del canone d’affitto, più un contributo per le spese legali per lo sfratto». L’iniziativa sta muovendo i primi timidi passi ma le abitazioni messe a disposizione sono decisamente poche, nonostante i vantaggi per i proprietari che pagherebbero l’Imu con una quota da “prima casa” sulle abitazioni affittate. Da qui l’appello del primo cittadino Luciano Porro: «Il Comune è pronto a fare la sua parte ma servono case per dare un tetto alle famiglie messe alla prova dalla crisi».