Le notizie sempre più allarmanti che ci arrivano quotidianamente, oltre che la grave situazione caratterizzata dai continui casi di positivi al Covid-19 tra i dipendenti del Comune di Roma, ci obbligano a richiedere l’immediato innalzamento della percentuale dei lavoratori che possono usufruire del lavoro agile (in base all’articolo 263 del DL. 34/2020 e confermato dal DPCM 24.10.2020) ai livelli fissati nella prima fase della pandemia.
Ricordiamo che l’ultimo decreto del ministro della P.A. raccomanda a tutte le amministrazioni pubbliche di innalzare tale quota ai livelli massimi possibili compatibili con i mezzi disponibili e le capacità organizzative di ciascun ente. L’unico strumento organizzativo rimasto per arrestare la catena dei contagi nel nostro ente è quello di restringere al massimo le possibilità di contatto tra i dipendenti, con le modalità avvenute nei mesi di marzo-aprile. Non seguire questa logica precauzione esporrebbe i dipendenti attualmente in presenza, seppur parziale, (una parte dei quali appartenenti a servizi non essenziali), a inutili pericoli, con la conseguenza di rendere ancora più gravoso il peso che la sanità regionale, già fortemente congestionata, sta sostenendo da settimane.
In questa emergenza, denunciamo il deplorevole comportamento dei dirigenti di struttura colpevolmente responsabili di sottovalutare i rischi.
A questo comportamento rispondiamo con la richiesta di sospensione di ogni valutazione della performance sia individuale che collettiva, tenuto conto che da marzo 2020 siamo in situazione di emergenza e di inosservanza delle norme contrattuali vigenti. Per questo non possiamo permettere che i dirigenti si arroghino il diritto di giudicare il comportamento professionale dei dipendenti.
In ultimo, il perdurare dell’emergenza pandemica che sta sconvolgendo le attività lavorative e la vita personale di ciascuno, deve prevedere rapidamente la convocazione del tavolo centrale per una contrattazione ed una regolarizzazione dell’utilizzo dello smart working. I tempi e gli orari di lavoro non possono essere lasciati alle soggettività dei dirigenti di struttura. Dopo otto mesi di emergenza ciò non è più possibile: indennità, buoni pasto, orari devono essere uniformati a tutta la struttura capitolina.
Roma 30-20-10
USB Roma Capitale