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Nazionali

ALTRI DUE MORTI SUL LAVORO: LA STRAGE CONTINUA

Roma,

USB PUBBLICO IMPIEGO IDEALMENTE IN SCIOPERO CON USB LAVORO PRIVATO

Per il 6 aprile USB Lavoro Privato ha proclamato due ore di sciopero, in ogni impianto, azienda, fabbrica, luogo di lavoro in cui sia possibile interrompere il lavoro per denunciare l’escalation di omicidi sul lavoro che anche oggi ha aggiunto altre due vittime alle oltre 150 già registrate dall’inizio dell’anno.

Una macelleria che sembra destinata a non fermarsi più.USB Pubblico Impiego non ha potuto procedere ad un’analoga proclamazione perché le leggi antisciopero in vigore glielo impediscono, anche in occasioni come queste. Una normativa antisciopero che ci lega le mani anche quando il profitto miete vittime giorno dopo giorno, una normativa condivisa anche dalle organizzazioni sindacali cgilcisluil che non solo la sostengono ma ne chiedono addirittura l’estensione e l’incrudimento.

Gli omicidi, perché di omicidi si tratta, sono figli di quella deregolamentazione delle tutele sul lavoro che hanno pesantemente modificato in peggio le condizioni di sicurezza e di salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori. Le continue modifiche agli strumenti di controllo e di ispezione sul rispetto delle normative in materia di sicurezza, la depenalizzazione di alcune pur gravi manchevolezze delle aziende, la scarsità di fondi a disposizione delle ASL, che sono deputate ai controlli ispettivi, il controllo politico sulle stesse ispezioni, il depotenziamento dei corpi ispettivi dell’Inps, dell’Inail, del Ministero del lavoro sono tra i primi responsabili di questa situazione.

Ma più di ogni cosa è il comando delle imprese sulla vita dei lavoratori a produrre in continuazione nuovi morti. Come può un precario, ovvero ormai la maggioranza degli occupati, protestare per la mancata osservanza delle norme di sicurezza quando sa perfettamente che “alzare la testa” anche solo per difendere la propria vita, gli costerà quasi certamente il posto di lavoro?

Certo uno sciopero generale nazionale di due ore è una prima risposta forte ma l’impegno dell’USB, di tutta l’USB, non può che essere l’apertura di una vera e propria campagna di iniziativa e di mobilitazione che costringa il Parlamento, il Governo che verrà ad assumere come centrale la questione della tutela della vita dei cittadini anche quando sono sul posto di lavoro. Su questo anche USB Pubblico Impiego e i propri delegati saranno protagonisti.