La tragica realtà degli innumerevoli omicidi sul lavoro come quello avvenuto in provincia di Catania, che vede la morte di quattro operai dipendenti del Comune di Mineo e due di una ditta in appalto, di cui uno al nero, è il frutto di una politica di tagli che colpisce sia il settore pubblico che quello privato.
Infatti mentre nel privato si risparmia proprio sulle risorse da destinare alla sicurezza, nel settore Pubblico il Ministro Brunetta intende continuare a procedere sulla strada dei tagli alle strutture per l’espletamento dei servizi pubblici, che includono anche quelli di controllo sulla sicurezza come l’Ispettorato del lavoro, l’INAIL, l’INPS, le ASL, i Vigili del Fuoco.
Così, mentre i lavoratori pubblici vengono esposti ad una gogna mediatica che li indica come i responsabili dell’inefficienza e dell’arretratezza del paese, in una artificiosa contrapposizione con i lavoratori del privato, troppo spesso i “fannulloni” vengono costretti ad arrabattarsi per svolgere le proprie funzioni, mettendo a rischio anche la vita. Risulta infatti che uno dei dipendenti comunali morto a Mineo fosse proprio un responsabile della sicurezza della struttura, rientrato dalle ferie appositamente per seguire l’operazione di manutenzione dell’impianto di depurazione.
Da questa guerra che continua a seminare cadaveri lo Stato non può battere in ritirata: fra i suoi doveri c’è quello di mettere i lavoratori nelle condizioni di poter svolgere il proprio operato con sicurezza e dignità, impegnando risorse ed applicando severamente le normative, anche quando vanno a toccare gli interessi padronali.
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