Dalla mezzanotte di giovedì 8 marzo nessuno si occupa più della manutenzione e del recupero dei mezzi Atac. I 140 lavoratori di Corpa, assegnataria dell’appalto Atac, hanno ricevuto altrettante lettere di licenziamento e l’azienda romana del trasporto pubblico non è in grado di svolgere il servizio per mancanza sia di mezzi che di personale specializzato. Il colmo per chi deve garantire il trasporto pubblico e da tempo è costretta a cannibalizzare le proprie vetture per effettuare il servizio con standard almeno accettabili.
Una vicenda intollerabile, nella quale gli unici a pagare sono come al solito i lavoratori, nell’indifferenza dell’amministrazione comunale di Roma e in generale della politica.
L’Unione Sindacale di Base, da tempo al fianco dei lavoratori di Corpa, si è rivolta al prefetto di Roma per chiedere un incontro urgente con le parti interessate. Non può passare sotto silenzio una vicenda scandalosa giocata sulla pelle dei 140 lavoratori e delle loro famiglie.
Già in passato USB era intervenuta per esigere il regolare pagamento degli stipendi. Ora si rivolge alla sindaca Raggi, ai suoi assessori, alla dirigenza Atac, a tutta la politica romana chiedendo che il contratto di appalto, lasciato scadere da Atac, sia prorogato come sempre accaduto in passato in attesa che il nuovo bando faccia il proprio iter.
Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo di liti di cortile tra aziende. USB si mobiliterà fino a positiva conclusione della vicenda.
Unione Sindacale di Base