Lunedì 11 si è tenuto il presidio, molto partecipato, dei lavoratori degli appalti dell’azienda Policlinico di Foggia, organizzato per la carenza di informazioni sul destino di decine di lavoratori, operanti con diverse aziende, che si occupano di manutenzioni all’interno dell’azienda e di tutti gli immobili facenti capo allo stesso Policlinico.
È storia recente che nei vari cambi d’appalto dei servizi di manutenzione, tutti i lavoratori hanno visto decurtarsi non solo gli stipendi ma, soprattutto, anche i diritti rivenienti da oltre un decennio di attività svolte con ditte diverse aumentando così la inquietudine dei lavoratori preoccupati dalle esperienze, negative, degli ultimi cambi d’appalto.
Durante il presidio due delegati, insieme al responsabile USB di Foggia, sono stati ricevuti da Elisabetta Esposito, direttrice amministrativa del Policlinico. Alla Direzione Generale del Policlinico sono state fatte due esplicite richieste:
- In ogni gara deve essere prevista la clausola di salvaguardia a tutela dei lavoratori interessati;
- Ad ogni servizio sia assegnato un contratto nazionale di lavoro specifico per la tipologia di manutenzione da mettere a gara (se ci sono servizi di muratura è assurdo che gli addetti non siano inquadrati negli edili, mentre invece sistematicamente sono inseriti nel CCNL Multiservizi che è uno dei peggiori contratti collettivi in termini soprattutto economici). I risparmi che si realizzano non devono essere tutti a favore del committente e delle aziende che vincono gli appalti, a svantaggio dei lavoratori.
Nel primo caso la direttrice ci ha rassicurato rispetto alla inclusione, nel bando, della cosiddetta clausola di salvaguardia, salvo poi scoprire che 3 (tre) lavoratori dell’appalto dei gas elettromedicali saranno mandati a casa, perché è previsto che il servizio sia svolto attraverso la riqualificazione dei dipendenti del Policlinico.
A questo punto la domanda risulta ovvia: perché si è fatta una gara (importo di 1.600.000 euro) su un servizio che sarà svolto da personale proprio? E soprattutto perché si rinuncia a lavoratori con esperienza ultradecennale, da utilizzare senza soluzione di continuità e che non necessitano di formazione? La rassicurazione della Direzione è che cercherà di trovare una soluzione che riporti i 3 lavoratori all’interno dell’appalto.
Nel secondo caso (applicazione del contratto di riferimento rispetto alla tipologia di servizio) ci ha manifestato le difficoltà operative intese nel senso che questa metodologia causerebbe una “alterazione del mercato”. I lavoratori non hanno condiviso questa affermazione e hanno risposto che il “mercato” non può essere un regolatore a cui si affidano diritti e dignità delle persone e, comunque, è un passaggio che spetta solo alla volontà della Direzione Generale del Policlinico
Alla fine dell’incontro, riportando quanto detto ai lavoratori in presidio, si è concordato di alzare la soglia dell’attenzione rispetto alle gare già espletate e quelle da espletare. Non si possono accettare ulteriori mortificazioni e, per questo, il nostro comportamento sarà commisurato a quanto la Direzione Generale del Policnico metterà in atto a tutela dei lavoratori.
p.Esecutivo USB Foggia
Santo Mangia