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APPALTI PARRINI:I LAVORATORI DELLA COOP ALFA HANNO VINTO

Nazionale,

Perché Lavoratrici e Lavoratori Alfa coop. Parrini-Corena sono in occupazione permanente nel luogo in cui hanno lavorato per anni?

Nerviano 07.02.2011

Il pomeriggio di venerdì 4 febbraio, mentre già alcuni camion caricavano I bancali dei magazzini Corena srl di Nerviano, le lavoratrici e di i lavoratori Alfa coop. hanno smobilitato l'occupazione che li ha visti presidiare per 40 giorni il luogo in cui hanno lavorato per anni. Stanchi ma orgogliosi della lunga lotta conclusa da vincitori sull'arroganza delle logiche dei sub appalti, che li voleva licenziati dal 1 di gennaio, senza stipendio, tfr, e tutto ciò gli era dovuto, compresa la garanzia occupazionale.

Hanno vinto contro le logiche di consorzi e cooperative che imperano nei sub appalti, quelle che garantiscono servizi logistici a prezzi stracciati, favorite da cgil, cisl e uil che contribuiscono allo sfruttamento dei soci lavoratori, con deroghe peggiorative al già scarso CCNL Trasporto Merci e Logistica, permettendo il ricatto individuale più tosto che sostenere accordi collettivi che tutelino diritti e salario. Logiche di catene di società che sub appaltano, scaricando responsabilità e costi su schiavi senza diritti, gravati dalla speculazione, dai compensi dei vari e variegati consulenti e consigli di amministrazione, con dispositivi

ricattatori in cui lavori solo se sei supino ai voleri ed alle angherie di caporali prezzolati comandati da chi guadagna sul lavoro malpagato. Hanno dovuto lottare in modo durissimo, ma alla fine hanno conquistato l'Accordo, firmato dall'USB il 3 febbaio anche grazie all'interessamento diretto della Prefettura di Milano che ha fatto da garante (nonostante cgil e cisl continuassero a sostenere il valore dell'accordo capestro firmato il 14 gennaio e bocciato dall'unanimità dell'assemblea delle lavoratrici e lavoratori), sancendo il rispetto di quanto rivendicato:

 

* la garanzia che all'atto della ripresa produttiva del sito di

        Nerviano, siano riassunti sul proprio posto di lavoro senza

        peggioramento delle condizioni;

* il diritto ad essere indennizzati economicamente per il danno

        subito a causa dello spostamento in altro sito della commessa da

        parte della committenza Parrini Servizi srl

* il diritto ad avere un ammortizzatore sociale (cig in deroga) di

        sostegno al reddito per i prossimi 12 mesi;

* il diritto ad essere pagati entro il 20 febbraio di tutto ciò

        che la cooperativa Alfa gli deve, compreso l'anticipo del tfr

        maturato al 31.12.2010, con tutti i ratei degli istituti;

 * la garanzia di pagamento del restante tfr maturato durante la

        cig in deroga, nei tempi previsti;

 * l'impegno da parte della Parrini di apertura di una seria

        trattativa collettiva che possa garantire l'assunzione a

        Corbetta a condizioni degne e non con contratti capestro come

        quelli proposti ad oggi e sostenuti da cgil e cisl.

La lotta è stata un esempio che vorremmo sia seguito dai milioni di lavoratori immigrati e non, precarizzati e sfruttati nei sub appalti grazie a politiche del lavoro e sociali che, in modo paradossale vedono superata in peggio la  politica di Marchionne, dove il CCNL è soltanto un insieme di regole da derogare in peggio con il consenso spianato ed interessato di sindacati e politici, collusi con la lega delle cooperative o altri signori dello sfruttamento. Senza dimenticare che se si è lavoratori immigrati il ricatto è amplificato da leggi che legano il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, non importa se a condizioni schiavistiche. Le Lavoratrici ed I Lavoratori Alfa coop. non si fermano, la loro Lotta continua sia nel monitorare l'applicazione del loro accordo che per continuare un percorso che dia la forza a tutte le altre realtà di lavoratori immigrati e non, in lotta contro I dispositivi di sfruttamento degli appalti e sub appalti.

 Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno espresso solidarietà con questa Lotta, dai cittadini di Nerviano, passando da coordinamenti di lavoratori, sindacati di base e realtà sociali come la Fornace di Rho, o il collettivo Oltre il Ponte e molti altri compagni che hanno saputo dimostrare il valore della solidarietà.

 

 

Uniti si Vince Sempre!

 

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Non è per convincere la luna ad entrare nel pozzo, o gli gnomi a consegnare la pentola di pepite da cui nasce l'arcobaleno e neppure per scippare il Santo Graal ai permalosi templari, la lotta della Corena di Nervino occupata dal 27 dicembre, ha il fine di tutelare l'occupazione di 65 persone alle minime condizioni normative e retributive previste dal CCNL trasporto merci e logistica, senza deroghe o condizioni capestro. Ma ciò, nel settore degli appalti e sub-appalti della logistica, è impensabile! Un mondo del lavoro basato sullo schiavismo, alimentato dal ricatto occupazionale che si ripresenta ad ogni cambio di appalto e/o sub-appalto, con il solito dispositivo che vede le società subentranti, senza nessun obbligo di integrare i lavoratori già presenti alle stesse condizioni normative e retributive previste dal CCNL di settore. Ergo “lavori solo se mi costi meno di ierie più di domani” questa è la rappresentazione del piano inclinato in cui, ad ogni passaggio di società, si vedono scivolare diritti e salario con nuovi rapporti di lavoro, sempre più precari e a condizioni semprepeggiori. Siamo arrivati a limiti che vedono lavoratrici e lavoratori produrre al costo di 3/5 euro all'ora tutto compreso (13°, 14°, ferie, rol, tfr, ecc.), dove il monte ore straordinari, praticamente imposto e spesso pagato fuori busta o come “trasferta italia”, si alterna a sospensioni dal lavoro e retribuzione per la sola unilaterale decisione dei capo'. Queste condizioni sono favorite anche dal ricatto che lega i lavoratori immigrati alla figura di non-cittadini, in quanto se licenziati, perdono il diritto di restare in Italia e dopo soli 6 mesi diventano illegali a rischio di arresto e per questo prediletti dai “signori dei sub-appalti”.

A ciò sommiamo l'evanescenza che la gran parte delle società sub-appaltanti dimostrano, infatti il dispositivo che si riproduce in questi casi vede la nascita di una coop. ad hoc, spesso finanziata e/o collegata direttamente alla società committente o intermediaria nell'appalto, che gestisce il servizio per la durata dell'assegnazione e finisce in liquidazione coatta o fallimento al termine del sub-appalto. Le conseguenze sono spesso scontate: debiti insoluti nei confronti dei fornitori e stipendi non pagati ai lavoratori che per rivendicare il dovuto, compresi i contributi mai versati, si devono affidare ai lunghi tempi dei ricorsi giudiziari o

delle procedure di fallimento. Senza considerare che in caso di fallimento chi sborserà il TFR sarà il fondo INPS, caricando così sulla collettività il costo delle mere speculazioni di truffatori senza qualità. Questo e parte di quanto si cela dietro le logiche dei sub-appalti, dove i ricavi si fanno togliendo salario e diritti a chi lavora e dove le catene si società servono a creare cascate di fatture, alimentando un vortice che svanisce nelle audaci contabilità di cooperative di comodo.

In questi giorni CGIL-CIS-UIL stanno concludendo la trattativa di rinnovo del CCNL trasporto merci e logistica, da quello che trapela è bastata la minima contrarietà da parte delle associazioni padronali e di cooperative, per non inserire neppure questa volta una clausola sociale che garantisca l'occupazione, la dignità ed il salario ad ogni cambio di appalto. Mentre gli stessi interlocutori hanno trovato un'immediata sinergia unanime nell'inserire clausole che tolgono i diritti sindacali ai lavoratori che aderiscono al sindacalismo di base, limitandoli ai soli sindacati firmatari del CCNL, clausola che oggi vede la FIOM-CGIL a rischio di pagarne le proprie colpevoli conseguenze nei metalmeccanici. Oggi la CGIL esprime feroci critiche nei confronti delle

deroghe marchionniane, ciò potrebbe far sperare alla definitiva cancellazione del protocollo di deroghe ai CCNL per le coop. a danno dei lavoratori, ma temiamo che il solito conflitto di interessi, anche in questo caso, dimostrerà il dovuto peso, senza dare alcuna possibilità di scelta a chi ne subirà le conseguenze.

Sono però certo che questa lotta, come quelle di altri lavoratori della logistica, dalla Ta.Im. di Varedo, alla CLO di Lachiarella, alla coop. Papavero di Cerro al Lambro, rivendicando lavoro, diritti e dignità, rompono il silenzio su quanto accade a milioni di lavoratrici e lavoratori che tutti i giorni lavorano in grigi capannoni anonimi, per pochi euro l'ora, garantendo a tutti noi le merci che giornalmente consumiamo.

Giuseppe Tampanella - USB Milano

Le lavoratrici e i lavoratori della cooperativa ALFA di Nerviano sono scesi nuovamente in piazza per difendere i propri diritti. La società PARRINI S.p.A. – colosso della distribuzione nel settore dell’editoria – tramite la sua consociata Parrini Servizi S.r.l. ha infatti disdetto dal primo gennaio la commessa in subappalto per il recupero e la lavorazione dei giornali invenduti presso lo stabilimento della CORENA di via Marzorati per affidare l’appalto ad un’altra catena di sub-appalti che avrebbe come esecutrice finale UNITARIA NETWORK, una cooperativa di Corbetta che, oltre a risultare in liquidazione volontaria (quindi senza alcuna garanzia di continuità) applica condizioni normative ed economiche nettamente inferiori a quelle già modeste del CCNL Trasporti e Logistica applicato a Nerviano. Contro questa decisione i lavoratori hanno occupato lo stabilimento dal 27 dicembre scorso, ultima, in ordine di tempo, di una serie di mobilitazioni tra scioperi, presidi, picchetti e cortei che hanno visto la partecipazione e la solidarietà di persone, realtà sociali, coordinamenti di lotta ed altre lavoratrici e lavoratori che si battono contro le logiche della speculazione e del profitto ad ogni costo, un sistema che in questo caso è fondato su un meccanismo di sub-appalti dove i ricavi si fanno comprimendo il costo del lavoro e dove le catene di società servono a mettere in atto “trucchi” contabili per evadere le tasse ed eludere gli obblighi previdenziali nei confronti dei lavoratori. I lavoratori della coop. Alfa chiedono: 1. Garanzia occupazionale per tutti coloro che perdono il proprio posto di lavoro all’interno del sito produttivo della Corena 2. riattivazione immediata della produzione 3. Continuità di reddito 4. Pagamenti degli stipendi arretrati e del TFR Quello che accade alla Corena non è un caso isolato, ma fa parte di un sistema economico fortemente precarizzante, dove si specula sulla pelle dei lavoratori per massimizzare il profitto calpestando i diritti dei lavoratori e dei territori. Un sistema che accomuna i lavoratori di altre cooperative in lotta nel settore della logistica – Ta. Im di Varedo, CLO di Lachiarella, coop. Papavero di Cerro al Lambro – così come innumerevoli altre cooperative che operano nel settore delle costruzioni e dei grandi eventi – destinate a proliferare come funghi in vista dei mega progetti legati ad Expo 2015 e alla Fiera di Rho- Pero. Un meccanismo perverso per far pagare ai precari e alle precarie il costo di una crisi causata da un modello capitalistico predatorio e insostenibile.

VOGLIAMO REDDITO, LAVORO E DIRITTI

Sabato 22 gennaio Manifestazione Corteo con le lavoratrici e lavoratori Alfa coop. in occupazione dei magazzini Corena srl di Nerviano.

Concentramento alle 14.30 in via Marzorati 15 a Nerviano Lavoratrici & lavoratori Alfa coop, USB Milano e Provincia, Collettivo Oltre il Ponte, Sos Fornace / San Precario