Il contratto dei dirigenti scolastici, afferma al'art. 14 "il dirigente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica con impegno e responsabilità e di rispettare i principi del buon andamento, imparzialità e trasparenza dell'attività amministrativa" e ancora "anteponendo il rispetto della lege e l'interesse pubblico agli interessi privati e altrui ... al dirigente spetta mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo".
In questo momento di grave stato di crisi che provoca disoccupazione e povertà in tutto il paese ed a causa del tragico sisma di 4 ani fa, in misura maggiore nella nostra regione, la responsabilità di chi dirige cresce e scelte sbagliate fanno pagare questa crisi ai soggetti più fragili, espandendola verso settori sempre più ampi di popolazione, Tanto è più pesante quando queste scelte riguardano la scuola, la più grande IMPRESA del paese, per numero di dipendenti e di finalità,
Il personale ATA è da anni tartassato da tagli agli organici e ai diritti. Quotidianamente al personale in servizio vengono chiesti sacrifici sempre maggiori per far fronte alle esigenze essenziali dela scuola, a volte a discapito dei diritti contrattuali come permessi allo studio, per famiglia o addirittura di assemblea. Ogni dirigente sa che pochissimi soldi per gli straordinari non compensano le effettive ore e carichi di lavoro a fronte di stipendi da fame. In tutto questo il personale precario è più colpito.
il MIUR e i Governi dei tecnici, per ottenere un risparmio minimo, hanno tentato di deportare il personale docente inidoneo sui posti ATA precari ma è ancora un nulla di fatto, nel frattempo questi posti sono stati 2accantonati", nei fatti occupati dagli stessi lavoratori che prima avevano un contratto annuale si trovano ad essere supplenti "brevi"! Questo nelle segreterie e nei laboratori, non è andata meglio ai collaboratori scolastici a causa dei tagli agli organici e alle esternalizzazioni (privatizzazione) delle pulizie.
Tutti i dirigenti sanno che anche nella nsotra regione centinaia di lavoratori, in maggioranza donne, precarie storiche con decenni di lavoro sulle spalle si trovano tra la disoccupazione e contratti con scadenze a Giugno anzichè Agosto e senza i diritti minimi previsti per i supplenti annuali.
La normativa vigente impone che i posti ancora disponibili al 31 Dicembre e che si presume restino tali per la restante parte dell'anno scolastico vadano assegnati con contratto annuale dal Dirigente Scolastico.
Montagne di sentenze, le esigenze della scuola che non chiude a Giugno, la particolare situazione del nostro territorio su cui la crisi occupazionale si sta abbattendo dopo un terremoto, tutto dice che:
è DOVERE di usare un po' di BUONSENSO, ed evitare che i lavoratori riempiano le aule dei Tribunali per vedere riconosciuti i loro diritti, uno sperpero inutile delle risorse pubbliche. Riconoscere contratti regolari, annuali, è onore e dovere dei dirigente scolastici, così come l'affrontare l'eventuale giudizio in Tribunale.
SIGNORI DIRIGENTI. TRASFORMATE I CONTRATTI "FINO AD AVENTI DIRITTO" IN ANNUALE.
LO POTETE E DOVETE FARE!