Questo 2021 si è aperto per tutti pieno di interrogativi e di incertezze per il futuro. Per molti lavoratori e lavoratrici Ales Spa in tutta Italia l’anno si è aperto senza più un contratto, lasciato scadere dalla società in-house del Mibact il 31 dicembre 2020.
Questo nonostante USB avesse chiesto per tempo di prendere provvedimenti per non arrivare a tale punto. Siamo coscienti che la situazione sia difficile ma vorremmo che la direzione da prendere fosse quella della tutela dei lavoratori e dei più deboli.
Il 30 dicembre il Parlamento ha dato l'approvazione definitiva alla controversa Legge di Bilancio varata dal Governo. Vi sono diverse previsioni di spesa che riguardano i Beni Culturali.
In particolare all'articolo 1 comma 575 vengono aumentati i ristori per le mancate entrate dei musei e degli altri luoghi della cultura, per un totale di 165 milioni di euro nel 2020, 25 milioni per il 2021 e 20 milioni per il 2022. Nello stesso articolo i commi 930-931 prevedono nuovi stanziamenti per i servizi di Ales Spa, arrivando a una cifra complessiva di 5.845.000 € per il 2021 e 5,6 milioni all'anno fino al 2025.
Alla luce di queste misure le promesse dell'Esecutivo e dell'on. Franceschini sul non lasciare indietro nessuno devono concretizzarsi nella difesa dei posti di lavoro.
USB chiede che questo si traduca in un impegno formale dell'Azienda alla riassunzione, preso direttamente con i lavoratori, come già accaduto durante il primo lockdown. E non solo espresso in colloqui con i sindacati o in dichiarazioni alla stampa.
USB Lavoro Privato
USB/P.I. MIBACT