Come accade ormai sovente nel nostro Paese, sono gli operatori del soccorso che, oltre a sopperire alle emergenze, vivono essi stessi nell’emergenza più assoluta.
Da anni si sa che l’emergenza Abruzzo scade a fine anno ma, per rimanere in tema emergenziale, solo dopo aver dichiarato lo stato di agitazione e lo sciopero, le organizzazioni sindacali nazionali vengono convocate il 29 dicembre per comunicazioni.
Una riunione patetica, al limite del libro “CUORE”. Una di quelle cui ti danno le pacche sulle spalle per dirti: “Quanto sei bravo, continua a lavorare, perché il Paese ha bisogno della tua opera! Però sappi che questo governo non ha soldi né per quello che avete fatto (arretrati da novembre 2009) né tanto meno per mantenere questo dispositivo di emergenza per il 2011”.
Ai Vigili del Fuoco è stato chiesto un altro sforzo in termini di sacrifici famigliari ed economici per salvare l’immagine di questo Governo. Mentre chi invece sta seduto in comode poltrone ministeriali non ci rimette nulla; anzi, se ci hanno fatto lavorare come “cinesi “, alla fine prendono pure l’incentivo.
Le altre organizzazioni sindacali presenti hanno chiesto il ritiro di tutto il contingente dei Vigili del Fuoco presenti, perché finita l’emergenza bisogna passare tutto alle ditte private. La USB, di parere differente ha chiesto invece il potenziamento della sede provinciale de L’Aquila con personale che possa rispondere alle numerose chiamate di cittadini che vorrebbero poter recarsi ed entrare nella proprie abitazioni.
Ciò anche per non sovraccaricare tutto sui Vigili del Fuoco attualmente in sevizio a L’Aquila, i quali, con la chiusura dell’emergenza, tornerebbero nuovamente a 15 unità in servizio al giorno, addirittura peggio della notte del 6 aprile 2009.
Senza contare le tonnellate di macerie ancora da smaltire nel centro e nelle zone limitrofe, perché, da quanto è emerso dalla riunione, se l’intendimento di questo Governo è solo quello di far permanere un esiguo numero di Vigili solo come rappresentazione dello Stato in quel sito, abbiamo l’impressione che per smaltire l’emergenza ci vorranno generazioni e generazioni di Vigili.
Il Dipartimento, o meglio il Governo, infine è intenzionato a continuare ad inviare personale settimanalmente, come avviene oggi per mantenere un minimo di operatività: non più di 70 Vigili del Fuoco specialisti per puntellature e recuperi beni, mettendo in crisi tutti gli altri Comandi. Tutto sulla spalle di noi operatori perché la spesa rasenta lo zero.
Questo perché – è stato ribadito nella riunione - i giornali ci stanno addosso e l’immagine del Governo ne uscirebbe male; poi a fine gennaio si attuerà una mobilità di Vigili abruzzesi e si rientra tutti a casa. Nel frattempo la morsa dell’opinione pubblica si sarà allentata e si potrà lasciare l’Aquila. Il tutto in attesa di una prossima medaglia!
Domani si riuniscono le organizzazioni sindacali territoriali USB e decideremo come continuare la nostra protesta a sostegno della popolazione aquilana.