La scelta estrema dei lavoratori Argol d’incatenarsi al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino in segno di protesta contro il licenziamento dei 76 dipendenti della società, rappresenta solo la punta del dramma occupazionale che negli ultimi anni sta caratterizzando l'aeroporto che rimane il più grande insediamento produttivo della Regione Lazio.
Mentre qualcuno discute dell’ampliamento dell’Aeroporto di Fiumicino, promettendo fantomatici posti di lavoro, restano invece drammaticamente sul tavolo i problemi che riguardano l'Argol come oltre 4500 cassa integrati Alitalia, che entro un anno saranno disoccupati.
La situazione è essenzialmente determinata dalle decisioni assunte dai vertici di Alitalia CAI di procedere senza il rispetto degli accordi presi con le organizzazioni sindacali, e il tempo che passa rischia solo di amplificare il problema.
USB non solo è accanto ai lavoratori Argol, ma continuerà a fare le dovute pressioni sul fronte regionale e governativo perché si attui finalmente una politica occupazionale che dia prospettive concrete alle migliaia di lavoratori dimenticati di questo settore e di questa Regione.