10 PROPOSTE USB PER GESTIRE GLI ACCORPAMENTI DELLE PROVINCE SENZA ESUBERI, PARTENDO DAL PRINCIPIO CHE …
“nessun posto di lavoro deve essere tagliato e nessuna professionalità deve essere dispersa”
si richiede pertanto ai parlamentari italiani la rivisitazione del DECRETO-LEGGE 5 novembre 2012, n. 188
Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane
A SOSTEGNO DELLA RSU DEI LAVORATORI, PRECARI, CITTADINI, USB CHIEDE AI PARLAMENTARI DI ATTIVARSI, AFFINCHE’ NELLE COMMISSIONI PERMANENTI VENGANO RECEPITE E DISCUSSE LE SEGUENTI PROPOSTE, IMPEGNANDO IL GOVERNO AD ESAMINARE ATTENTAMENTE GLI ASPETTI CRITICI DEL DECRETO PRIMA DELLA SUA CONVERSIONE IN LEGGE:
1) riorganizzare le nuove Province ampliandone le competenze e non riducendole, soprattutto in materia di polizia locale, gestione delle infrastrutture, presidio e sicurezza del territorio, formazione e lavoro, trasporti, viabilità, ambiente, protezione civile, etc; le Province devono rimanere l’ente intermedio che meglio si può rapportare con il cittadino.
2) nelle amministrazioni provinciali coinvolte dai piani di esubero, deroga all'applicazione della nuova riforma pensionistica “Fornero” per tutti i dipendenti che al 31.12.2012 matureranno i requisiti (anzianità contributiva e/o età anagrafica) secondo la vecchia normativa.
3) per coloro che matureranno i requisiti alla data del 31.12.2014, a richiesta degli stessi, concessione obbligatoria del part-time o di altre forme di astensione volontaria.
4) nei casi di esubero, la riduzione del personale dovrà avvenire sino a raggiungere i parametri stabiliti della legge, senza tagli di personale, attraverso dei piani di rientro quinquennali post-riordino con parziale blocco del turn-over (1 assunto a tempo indeterminato ogni 20 in pensione).
5) mantenimento a tempo indeterminato delle graduatorie per i lavoratori precari già in ruolo; nel frattempo proseguimento per questi lavoratori delle forme di contratto a tempo determinato già in essere durante il corso del 2012, attraverso il rinnovo degli stessi contratti ancorché scaduti.
6) La stima dei dipendenti eventualmente in eccesso non deve essere solo legata agli accorpamenti geografici, occorre pertanto una rivisitazione dei parametri di virtuosità nel rapporto dipendenti/popolazione (c.d. media nazionale di un dipendente ogni 900 abitanti) , tenendo soprattutto conto di altri fattori come i chilometri di rete viaria, le caratteristiche morfologiche dell'area, il numero di industrie, il tasso di disoccupazione, la tipologia dei servizi necessari per il tipo di territorio, etc.
7) creazione di un nuovo sistema decentrato, capace dei garantire alla cittadinanza servizi più efficaci ed efficienti e vicini al cittadino, attraverso percorsi di riqualificazione e formazione del personale in servizio.
8) riduzione all’essenziale delle dotazioni dirigenziali in ragione di 1 Dirigente/100-150 dipendenti.
9) eliminazione di tutti gli INCARICHI DI POSIZIONI ORGANIZZATIVE ED ALTE PROFESSIONALITA' in quei settori ove esiste già una figura dirigenziale.
10) discutere e trovare soluzioni sempre condivise con le RSU e TUTTE le OO.SS. sui veri risparmi di spesa da effettuare, valorizzando la qualità dei servizi ed il personale, perché non siano ancora una volta a pagare i lavoratori e i cittadini