L’USB ha cercato in ogni modo, con le sue argomentazioni ed interventi portati ai tavoli di confronto, di tutelare il diritto dei lavoratori della P.L. a scegliersi il Fondo che ritenessero più opportuno per accantonare la previdenza derivante dal 208 e prevista con un accordo sindacale risalente al 1999.
Tante le volte in cui abbiamo provato a spiegare all’A.C. ed agli altri sindacati il senso legittimo e logico che la norma, da loro stessi firmata nel CCNL Funzioni Locali del 2018, avesse.
Ci abbiamo provato in ogni modo e non siamo stati ascoltati ma, ancora una volta, non avevamo per niente sbagliato.
Con la sentenza 95 del 3 Giugno 2020 infatti, il Giudice del Lavoro di Arezzo ha condannato il Comune dello stesso capoluogo, a versare in favore dei ricorrenti le somme loro dovute per la previdenza del 208, in fondi previdenziali scelti dagli stessi lavoratori e non obbligatoriamente nel fondo Sirio-Perseo, come invece imposto dall’A.C. ai dipendenti del Corpo della P.L., in accordo ovviamente con gli altri sindacati.
Di rilevanza la posizione del Giudice, che evidenzia come l’obbligo di accedere ad una nuova forma previdenziale sia per i lavoratori inutile e ingiustamente pregiudizievole.
“Non si può dunque dubitare”, osserva il Giudice del Lavoro, “ sulla carica lesiva della sfera giuridica dei dipendenti di un comportamento datoriale che pretende di cambiare le carte in tavola, relativamente ad una situazione giuridica consolidata, da un giorno all’altro, obliterando totalmente le legittime aspettative di affidamento costruite dai lavoratori, in ordine alle proprie disponibilità economiche per il periodo successivo alla loro collocazione in quiescenza, sulla base di regole ben chiare, trasparenti, concordate e condivise, per sostituire il precedente assetto negoziale con un nuovo regolamento normativo, imposto autoritativamente.”
Della serie: tu Amministrazione, limiti le disponibilità economiche dei lavoratori successivamente alla loro collocazione in pensione e lo fai anche senza accordo! Questo, tra l’altro, vuol dire che ad Arezzo CGIL CISL e UIL erano contrarie alla forzatura di inviare gli accantonamenti previdenziali del 208 al Fondo Sirio-Perseo, mentre al Comune di Terni, non solo erano d’accordo, ma addirittura hanno caldeggiato tale scelta. Perché? Perché in linea generale a questi sindacati interessa alimentare il Fondo Sirio-Perseo, tanto da attuare una forte ostruzione alla libera scelta di ogni lavoratore appartenente alla P.L..
USB, come sempre, non ha altri fini né interessi per prebende o ruoli nei C.D.A. dei Fondi. A noi sta a cuore il benessere dei lavoratori, la correttezza e coerenza delle scelte ed il rispetto della verità.
Non avevamo sbagliato. Ancora una volta non siamo stati ascoltati, ed ancora una volta, a rimetterci sono i lavoratori.