28 giugno 2008 - Tempo Stretto
Atm: emergenza stipendi alle porte
OrSA, Cub e Rsu richiedono un incontro al sindaco per le garanzie sul pagamento
Messina - Piove sul bagnato. La "caccia al fannullone" è ancora aperta e già si profilano altri guai per l'Azienda trasporti cittadina. I sindacati di categoria hanno, infatti, espresso preoccupazione per la notizia, non confermata, di due pignoramenti di circa 500.000 euro ciascuno ai danni dell'Atm. «Se la notizia dovesse corrispondere al vero, - recita una nota congiunta di stamattina a firma dei segretari Giovanni Conti (OrSA), Francesco Urdì (Cub), Giovanni Burgio (Rsu Atm)- con ogni probabilità assisteremo all’ennesimo intoppo per il riconoscimento delle spettanze dei lavoratori». Un eventuale ritardo nel pagamento dei prossimi stipendi, uniti alla quattordicesima mensilità, da erogare nel prossimo mese di luglio, potrebbe innescare l'agitazione dei dipendenti, con le già viste ricadute sull’incolpevole utenza. La nota conclude: «A nostro avviso non sussistono i tempi tecnici per attendere l’insediamento del prossimo Consiglio di Amministrazione, la vertenza Atm è una bomba innescata da tempo la cui esplosione potrebbe cogliere impreparate le istituzioni competenti e le rappresentanze sindacali, pertanto riteniamo improcrastinabile un urgente incontro con il Signor Sindaco di Messina teso a concertare ogni soluzione percorribile per affrontare le priorità e programmare il futuro con l’obiettivo di un definitivo risanamento dell’azienda». In realtà, i pignoramenti, anche se non confermati, non sono altro altro che la logica conseguenza dei debiti contratti con le aziende che forniscono i pezzi di ricambio. Già da tempo i pezzi, indispensabili per garantire il buon funzionamento dei mezzi, non vengono più consegnati. Il prossimo passo, forse già attuale, è, appunto, il pignoramento. I disagi dei lavoratori, purtroppo, non rappresentano l'unico versante della vicenda. I cittadini, infatti, sono esasperati dalla carenza del servizio di trasporto pubblico. I villaggi periferici rimangono spesso scoperti e molte persone, sprovviste di mezzi alternativi, non riescono a muoversi da casa, anche in caso di bisogno. Il problema è dunque tanto sindacale quanto sociale, gli anni di gestione clientelare dell'Atm stano ricadendo sulla testa degli impiegati onesti e dei cittadini, in termini di inadeguatezza del servizio, ma anche di aumento delle spese, che vengono coperte, quando vengono coperte, con denaro pubblico.
27 giugno 2008 - Dire
AEROPORTO BOLOGNA. RDB: MACCHE' FERRARI, NON FUNZIONA NIENTE
(DIRE) Bologna, 27 giu. - Ci pensa il sindacato di base a rompere il clima di ottimismo sul futuro dell'Aeroporto di Bologna emerso dopo l'assemblea dei soci di mercoledi' mattina, nonostante la stagnazione del traffico passeggeri. "Il sindaco Sergio Cofferati- nota con un punta di sarcasmo Rdb-Cub- abbandonata la sua polemica di pochi mesi fa, ha trovato improvvisa soluzione alle incongruenze del piano industriale e promuove il low cost". E invece, denuncia il sindacato, "la struttura non e' in sicurezza", ci sono "tanti buchi nel pavimento, i nastri trasportatori sono rumorosi e ognmuno ogni tanto si fa male sul serio, le aree cantiere sono pericolose e la climatizzazione obsoleta e non sanificata", tanto che "genera svenimenti per il troppo calore oppure vere e proprie epidemie tra i dipendenti". E poi, incalzano le Rdb, "mancano i comfort piu' elementari, posti a sedere a sufficienza, toilette adeguate, la farmacia, la cappella, un'area per i bambini, un ristorante decente, i passeggeri sono trasferiti agli aerei con mezzi rappezzati perche' mancano i finger". Un quadro che stride la visione "futurista" dello scalo prospettata anche dall'accordo territoriale per il polo funzionale del Marconi (che prevede alberghi, un centro congressi, aree commerciali) che gli enti locali si apprestano a sottoscrivere. I sindacati di base puntano inoltre il dito sulle "scarse relazioni sindacali" e le condizioni di lavoro dei dipendenti "specializzati e professionalizzati, ma con uno stipendio medio tra i mille e i 1.200 euro, stressati nelle turnazioni per mancanza di personale e vittime dell''economie gestionali'". Il low cost, poi, "serve solo a giustificare un ulteriore riduzione del costo del lavoro e il mancato rinnovo del contratto di secondo livello". Insomma per Rdb "c'e' troppa distanza tra quello che si dichiara e la realta'".