Oggi 27 maggio eravamo a Bergamo per la seconda uscita dell'ufficiale giudiziario al fianco di una giovane donna con due minori. Dopo una lunga trattativa con l'ufficiale giudiziario e il proprietario, non riuscendo a trovare un accordo, è stata chiamata la forza pubblica (Polizia e Digos).
Abbiamo dovuto opporre resistenza passiva denunciando il mancato intervento da parte delle istituzioni del Comune di Bergamo, solo grazie al nostro intervento il proprietario ha acconsentito ad un rinvio di 15 giorni.
La mamma dei bimbi ha ottenuto da poco un contratto a tempo indeterminato per tanto speriamo che entro il 20 giugno 2022 (data della prossima uscita) riesca a trovare una nuova sistemazione.
Rimaniamo veramente esterrefatti dalle nuove modalità di graduazione dell'uscita di forza pubblica per sfratto; è lo stesso proprietario di casa che dovrebbe firmare per avviare la procedura. Chiaramente questa metodologia non può funzionare perché si basa su un conflitto di interessi.
Quello che questa donna ha vissuto sulla propria pelle non è un evento sporadico, tutti i giorni centinaia di famiglie vivono la stessa situazione e non c'è clemenza nei confronti dei membri del nucleo con più fragilità (minori, invalidi); ed è questo che vorremmo dire al prefetto di Bergamo che continua a negare l'evidenza dei fatti.
Aderente
alla FSM