I provvedimenti del governo Monti che con la manovra finanziaria sono ora in discussione al Senato, colpiscono ancora una volta il diritto alla casa. Diritto già fortemente lesionato da anni di politiche abitative che prima hanno indotto milioni di persone all’acquisto della prima casa e poi hanno consegnato l’intera faccenda al libero mercato.
Anni di scarsa attenzione verso una politica di pubblico investimento nel settore dell’alloggio hanno ridotto un numero enorme di persone dentro una precarietà abitativa straordinaria. Tra dismissioni, morosità e insolvenze sono oramai diverse centinaia di migliaia i nuclei familiari che rischiano di perdere l’abitazione in cui vivono. A questi vanno aggiunti coloro che una casa proprio non se la possono permettere o rischiano di perderla, per colpa di affitti esorbitanti, mutui inaccessibili e accesso al credito impossibile.
Con i bonus casa e le tutele per le categorie protette si era messa una toppa che oggi si sta strappando. Diminuiti se non cancellati gli aiuti all’affitto e nessuna reiterazione del blocco degli sfratti per i nuclei con figli minori, ultrasessantacinquenni e portatori di disabilità. Questo governo si è preoccupato di reinserire la gabella sulla prima casa cambiandogli nome da ICI a IMU, ma si è dimenticato di chi va difeso nel suo diritto primario: quello alla casa.
La forte crisi di sistema e le manovre in corso hanno allargato il ceto sociale precario. Quel ceto che ha un reddito che non gli consente di navigare nel libero mercato della casa e che avrebbe bisogno di un affitto legato alle proprie entrate mensili e che laddove è in difficoltà con il mutuo venga aiutato e non ucciso anche dall’arrivo della nuova ICI.
È più che mai necessaria oggi una moratoria degli sfratti per morosità e per finita locazione, un blocco nell’aumento degli affitti e nel pagamento degli interessi nei mutui per chi va in sofferenza nei canoni e nelle rate, un blocco delle dismissioni speculative portate avanti dagli Entri previdenziali privatizzati, dai Fondi immobiliari, pensione e da quelli assicuratici.
Chiediamo la convocazione di un tavolo interministeriale con i ministri delle infrastrutture, delle finanze e dei lavori pubblici, per mettere a punto nuove strategie d’intervento pubblico a tutela del diritto alla casa. Riteniamo che solo con nuove risorse e uno stimolo governativo gli enti locali e gli ex IACP possano svolgere la funzione che gli compete, verso politiche abitative popolari e sociali da troppo tempo assenti.
Prepariamo intorno per il 20 gennaio 2012 un'assemblea a Roma su questi temi.
AS.I.A.-USB Blocchi Precari Metropolitani