La protesta dei giovani studenti universitari contro i prezzi salatissimi degli affitti si allarga: dopo Milano, anche a Bologna e Roma sono state allestite delle tende negli atenei, la stessa protesta si sta allargando in altre città italiane. Ieri pomeriggio alla Sapienza il collettivo studentesco Cambiare Rotta ha aperto delle tende di fronte al rettorato della Sapienza, effettuando un’assemblea con vari interventi al megafono. I temi emersi sono quelli del caro affitto ma non solo. Se il problema del costo delle stanze incide pesantemente sul bilancio economico dei giovani universitari, costringendoli a prestare il fianco a lavoro in nero e sfruttamento, non meno gravose sono le voci riconducibili alle attività didattiche vere e proprie ed alle rette. Fra tasse universitarie, affitti, utenze, costo della vita, libri, computer e cancelleria, le spese per chi frequenta un corso di laurea sono ormai diventate onerosissime, mettendo a rischio il Diritto allo Studio stesso per chi non può permettersi di sostenerle. A Roma il costo medio di una stanza singola supera ormai i 500 euro mensili, in linea con i prezzi a Milano, Bologna e Firenze e di poco superiori a quelli delle altre grandi città universitarie. A fronte di quanto descritto appare corretta la richiesta formulata da Cambiare Rotta: studentati pubblici per gli iscritti, accompagnati da un Reddito Studentesco che consenta a chi studia di potersi dedicare esclusivamente alle attività didattiche e culturali proprie del periodo di formazione.
Asia-Usb, che ha supportato ed aderito al presidio della Sapienza, non può che sottolineare come la questione abitativa stia diventando finalmente centrale nella discussione pubblica del paese. Canoni così alti da assorbire più della metà del reddito medio di un nucleo familiare non possono che generare contraddizioni tremende per milioni di famiglie (e single) e avere ricadute pesantissime sui giovani in generale e, ovviamente, sugli studenti. Di fatto all’interno della piattaforma dello sciopero generale indetto da Usb e dai sindacati di base per il 26 maggio, vi è una parte specifica riguardante il tema abitativo e a tutte le questioni ad esso connesse. L’invito, rivolto a tutti i giovani che non possono staccarsi dalla famiglia a causa dei canoni proibitivi a agli studenti che con sempre più difficoltà riescono a portare avanti il proprio percorso formativo, è di scendere in piazza il 26maggio e far sentire la propria voce per il Diritto allo Studio e alla Casa.
Asia USB